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IBRANCE® (palbociclib) approvato nell’Unione Europea per il trattamento di donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-

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Palbociclib è il primo e unico inibitore del CDK4/6, una nuova classe di trattamenti contro il cancro, ad essere approvato in Europa

Roma, 10 novembre 2016 – Pfizer ha annunciato oggi che la Commissione Europea ha approvato palbociclib per il trattamento di donne con carcinoma mammario metastatico o localmente avanzato positivo al recettore ormonale e negativo al recettore di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano (HR+/HER2-). Palbociclib è stato approvato per l’utilizzo in combinazione con un inibitore dell’aromatasi. L’approvazione riguarda anche l’uso di palbociclib in combinazione con fulvestrant in donne che hanno ricevuto una precedente terapia endocrina.

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Palbociclib è il primo farmaco che agisce inibendo le chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4/6) a essere approvato in Europa. È anche il primo nuovo farmaco, da 10 anni a questa parte, a essere approvato per il trattamento di prima linea delle donne con questo tipo di carcinoma mammario metastatico. Le donne con carcinoma al seno metastatico HR+/HER2- rappresentano circa il 60% di tutti i casi di cancro al seno metastatico.

«L’approvazione in Europa di palbociclib rende disponibile un’opzione terapeutica innovativa di cui si avvertiva un rilevante bisogno per decine di migliaia di donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-» dichiara Andreas Penk, M.D., regional president, International Developed Markets, Pfizer Oncology. «Con dati significativi e coerenti in tre studi clinici pivotal e il rapido inserimento nei protocolli di cura negli Stati Uniti, palbociclib rappresenta un potenziale nuovo standard di trattamento per il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- in Europa».

L’approvazione europea si basa su un robusto corpus di dati che comprende i risultati del trial PALOMA-1 di fase 2 in donne in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico positivo al recettore degli estrogeni (ER+)/HER2- che non avevano ricevuto una precedente terapia sistemica per la loro malattia avanzata, lo studio PALOMA-2 di fase 3 eseguito nella stessa popolazione di pazienti e il trial PALOMA-3 di fase 3 in donne con cancro al seno metastatico HR+/HER2- in progressione dopo una precedente terapia endocrina. Tutti e tre gli studi randomizzati hanno dimostrato che palbociclib in combinazione con una terapia endocrina prolunga significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto alla sola terapia endocrina o alla terapia endocrina con placebo.

Il cancro al seno è il tumore invasivo più comune tra le donne in Europa, con più di 464.200 nuovi casi e 131.260 decessi ogni anno.ii Fino al 30% delle donne diagnosticate e trattate per carcinoma mammario in fase iniziale svilupperà un cancro al seno metastatico,iii,iv che si verifica quando il tumore si diffonde oltre il seno ad altre parti del corpo.v Non esiste una cura per il cancro mammario metastatico vi e le pazienti hanno bisogno di nuove opzioni terapeutiche che contribuiscano a non far peggiorare il tumore, a gestire i sintomi e a mantenere buona la loro qualità di vita il più a lungo possibile.

«Le evidenze di efficacia e sicurezza su palbociclib sono forti: lo studio PALOMA-3 di fase 3 ha messo in evidenza che le pazienti trattate con una terapia antiormonale, come fulvestrant, se trattate con palbociclib in aggiunta presentavano un miglioramento dei parametri con una riduzione del rischio di ripresa di malattia di oltre il 50% e con una tollerabilità molto buona, in quanto i pochi effetti collaterali sono ben gestibili e non particolarmente invalidanti per la donna» spiega Paolo Marchetti, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Direttore U.O.C. di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma. «Dunque, anzichè trattare con la sola terapia antiormonale, non appena palbociclib sarà disponibile anche in Italia avremo un trattamento aggiuntivo con notevoli vantaggi, che rallenta la progressione del carcinoma mammario avanzato sensibile agli ormoni femminili, raddoppiando la sopravvivenza senza progressione di malattia. Anche in prima linea in associazione ai farmaci antiormonali come gli inibitori delle aromatasi, palbociclib si è dimostrato efficace nel ridurre la probabilità di una ripresa di malattia (studio di fase 3 PALOMA-2); questo rende possibile offrire alle donne un trattamento efficace e con un profilo di tossicità gestibile con indubbi vantaggi nel controllo di una malattia che in passato aveva spesso avuto un’evoluzione negativa. L’efficacia della inibizione delle CDK 4/6 sia in prima linea sia in seconda linea di trattamento rende disponibili per le nostre pazienti risultati che in passato non riuscivamo ad ottenere, con un prolungamento del controllo di malattia e una buona qualità della vita».

«Le pazienti con carcinoma metastatico della mammella in Europa hanno bisogno di avere a disposizione nuove opzioni terapeutiche» dichiara Kathi Apostolidis, sopravvissuta due volte al cancro al seno e Vice Presidente della European Cancer Patient Coalition. «Il carcinoma mammario metastatico ha un impatto molto pesante sulla vita delle pazienti e delle loro famiglie, ma grandi speranze sono riposte nei nuovi trattamenti che hanno il potenziale per migliorare la qualità di vita e i risultati clinici».

Studi clinici pivotal su palbociclib
PALOMA-1
Lo studio clinico di fase 2 PALOMA-1 ha valutato palbociclib in combinazione con letrozolo rispetto al solo letrozolo come terapia iniziale o di prima linea in 165 donne in post-menopausa con cancro al seno ER+/HER2- avanzato, che non avevano precedentemente ricevuto trattamento sistemico per la loro malattia in stadio avanzato. La combinazione di palbociclib con letrozolo ha prolungato in modo significativo la PFS rispetto a letrozolo da solo (HR=0.488 [95% CI: 0.319-0.748]), con una PFS mediana di 20,2 mesi (95% CI: 13.8-2705) nel braccio trattato con palbociclib rispetto a 10,2 mesi (95% CI: 5.7-12.6) nelle donne trattate con letrozolo da solo. Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati nei pazienti trattati con palbociclib più letrozolo rispetto al solo letrozolo includono neutropenia (75% contro 5%), leucopenia (43% contro 3%), affaticamento (41% contro 23%), anemia (35% contro 7%), infezioni del tratto respiratorio superiore (31% contro 18%), nausea (25% contro 13%), stomatite (25% contro 7%), alopecia (22% contro 3%) e diarrea (21% contro 10%).vii
PALOMA-2
Il trial di fase 3 PALOMA-2 ha valutato palbociclib in combinazione con letrozolo rispetto a letrozolo con placebo come trattamento di prima linea in 666 donne in post-menopausa con cancro al seno metastatico ER+/HER2-, stessa popolazione di pazienti dello studio PALOMA-1. La combinazione di palbociclib più letrozolo ha determinato un miglioramento statisticamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione (HR= 0.58 [95%: 0,46-0,72], p <0.000001), con una PFS mediana di 24,8 mesi rispetto ai 14,5 mesi delle pazienti trattate con letrozolo più placebo. Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati nei pazienti trattati con palbociclib più letrozolo rispetto a letrozolo più placebo includono neutropenia (79,5% contro 6,3%), affaticamento (37,4% contro 27,5%), nausea (35,1% contro 26,1 %), artralgia (33,3% contro 33,8%) e alopecia (32,9% contro 15,8%).viii PALOMA-3 Lo studio clinico di fase 3 PALOMA-3 ha valutato palbociclib in combinazione con fulvestrant rispetto a placebo con fulvestrant in 521 donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-, indipendentemente dallo stato di menopausa, la cui malattia è progredita durante o dopo una precedente terapia endocrina. La combinazione di palbociclib più fulvestrant ha dimostrato un miglioramento importante nella PFS rispetto a fulvestrant più placebo (HR = 0,461 [95% CI: 0,360-0,591), p <0,0001), con una PFS mediana di 9,5 mesi (95% CI: 9,2-11,0) nel braccio trattato con palbociclib rispetto a 4,6 mesi (95% CI: 3.5-5.6) nelle donne trattate con placebo più fulvestrant. Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati in PALOMA-3 di palbociclib più fulvestrant rispetto a placebo più fulvestrant includevano neutropenia (83% contro 4%), leucopenia (53% contro 5%), infezioni (47% contro 31%), affaticamento (41% contro 29), nausea (34% contro 28%), anemia (30% contro 13%), stomatite (28% contro 13%), mal di testa (26% contro 20%), diarrea (24% contro 19%), trombocitopenia (23% contro 0%) e stitichezza (20% contro 16%).7 IBRANCE® (palbociclib) Palbociclib è un inibitore orale delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6,7 che regolano il ciclo cellulare alla base della progressione cellulare.ix,x Con questo ultimo traguardo regolatorio raggiunto, palbociclib è ora approvato in più di 50 Paesi. Pfizer Fondata a Brooklyn nel 1849 dai cugini tedeschi Charles Pfizer e Charles Erhart, Pfizer è oggi leader tra le biofarmaceutiche al mondo. Scopre, sviluppa, produce e distribuisce farmaci per il trattamento e la prevenzione delle malattie più diffuse e quelle rare. La sua mission è contribuire al miglioramento della salute e del benessere in ogni fase della vita, mettendo a disposizione risorse e conoscenze scientifiche, stabilendo standard di riferimento in materia di qualità e sicurezza. Pfizer offre oggi una gamma di prodotti ampia e diversificata: dai farmaci storici in area cardiovascolare, anti-infettiva, urologica, oncologica e del dolore e dell’infiammazione, alle nuove molecole nell’ambito dei vaccini e dei biologici, fino ai prodotti farmaceutici di largo consumo. Con oltre 7,5 miliardi di dollari investiti in ricerca e sviluppo lo scorso anno, con circa 90 molecole allo studio, Pfizer è tra le aziende farmaceutiche che investono di più in questo settore, concentrandosi in particolare nelle seguenti aree: malattie rare, infiammatorie e immunologiche, del sistema nervoso centrale e cardio-metaboliche, su bioterapeutici e vaccini. In particolare è impegnata nella ricerca oncologica nello studio e nello sviluppo di opzioni terapeutiche innovative per migliorare le prospettive di vita dei pazienti affetti da tumore.  In qualità di azienda leader, Pfizer collabora con le strutture sanitarie, i governi e le comunità locali per favorire e ampliare l’accesso a cure affidabili per tutti. Questo impegno si traduce nel principio che guida ogni giorno le persone di Pfizer nel mondo: Lavoriamo insieme per un mondo più sano. Per maggiori informazioni visita il sito www.pfizer.it

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