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Covid. Prevista per settimana prossima la riunione di Governo e Cts per decidere sul lasciapassare per bar ristoranti e altro (green pass esteso)

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Settimana prossima inizieranno le riunioni della cabina di regia Governo e CTS sul green pass esteso che prevede diverse limitazioni per chi non ha un lasciapassare “verde” , o più elegantemente “green pass”.

Aumentano i casi di covid e sebbene non aumentino le ospedalizzazioni l’annuncio di Macron in Francia di estendere l’uso del green pass, in Italia è salita la febbre politica di imitazione o quasi nel segno dell’interesse collettivo alla salute.

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L’obiettivo è convincere gli indecisi a vaccinarsi ed evitare di imporre l’obbligo per legge, cosa che darebbe non pochi problemi al Governo e al Parlamento se dovesse esserci una valutazione di costituzionalità da parte della Corte Costituzionale.

Quasi tutti i partiti sono favorevoli ad eccezione di Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni ha posto un no categorico a difesa delle libertà fondamentali dei cittadini. Mentre in Italia si guarda a Macron come “modello” – ha scritto su Facebook – la Germania dice no al Green Pass come requisito per partecipare alla vita sociale: la coercizione non è la via per guadagnare la fiducia dei cittadini. Secondo la stampa nostrana, chiunque provi ad opporsi ad una stretta così illiberale e pericolosa, è automaticamente un “novax”. Quindi, secondo certi giornalisti, anche Angela Merkel è una “novax”? Non se ne può più di questo approccio ideologico che continua a estremizzare il dibattito tentando di mettere le persone le une contro le altre”.

Per il Movimento 5 stelle sì ad un green pass esteso ma non a bar e ristoranti.

Renzi di Italia Viva è d’accordo con Macron “chi è vaccinato entra dove gli pare e chi non lo è deve avere delle regole diverse. Su sanità e scuola, quindi per infermieri, medici e insegnanti, dico che se fai quel lavoro ti devi vaccinare, perché voglio mandare i miei figli in una scuola dove il vaccino c’è. Se non lo vuoi fare, stai a casa e non prendi lo stipendio”.

Mariastella Gelmini, ministra agli Affari regionali ed esponente di Forza Italia è favorevole pur precisando “noi non inseguiamo modelli stranieri, troveremo una via italiana all’utilizzo del Green pass”:

“La decisione” sul Green pass “verrà presa nella cabina di regia che si svolgerà nei prossimi giorni, probabilmente la prossima settimana, sarà lì la sede nella quale il governo si esprimerà”- “E’ chiaro – ha aggiunto – che guardiamo con preoccupazione la diffusione della variante Delta, stiamo monitorando l’andamento dei dati. Devo dire che è confortante il numero di inoculazioni giornaliere perché riusciamo a raggiungere, e spesso superare, le 500 mila inoculazioni al giorno e questo ci conforta”.

Sul green pass per bar e ristoranti non si sbilancia Matteo Salvini, leader della Lega, partito di Governo: “ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità”. “Adesso chiediamo attenzione, rispetto delle regole però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo. Quindi se ce ne sarà la necessità vedremo se investire in sicurezza. Noi vogliamo garantire un’estate in salute e al lavoro. Fortunatamente la situazione è positiva, il piano vaccinale corre. Abbiamo archiviato i ritardi di Conte e Arcuri e grazie a Draghi e Figliuolo tutti quelli che vogliono mettersi in sicurezza possono farlo. Fragili e anziani sono coperti all’80%”.

Preoccupati ristoratori e gestori di bar e locali che prevedono ulteriori spese dovute al controllo dei green pass e ad una gestione alla porta di una situazione antipatica e per il fatto di dover rinunciare a clienti paganti solo perché non hanno il famoso qr code e sia per questioni di ordine pubblico .
    

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