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Payden & Rygel: Chart of the Week – Inflazione e disoccupazione rendono improbabile un taglio dei tassi nel 2023 da parte della Fed

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a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel

Questa settimana i tassi di interesse sono saliti, in particolare nella parte anteriore delle curve di Stati Uniti, Regno Unito, Canada ed Europa, mentre gli investitori si sono confrontati con la realtà che le banche centrali potrebbero non soltanto essere lente a tagliare i tassi, ma alcune potrebbero addirittura proporre ulteriori rialzi. I dati economici incoraggiano un ripensamento del mercato obbligazionario, con le vendite al dettaglio statunitensi che hanno sorpreso al rialzo e l’inflazione canadese che è apparsa più solida di quanto sperato. Ma gli stessi banchieri centrali hanno anche pronunciato parole di cautela per gli operatori dei tassi.

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Il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha avvertito che il Regno Unito è lontano dal suo obiettivo del 2%. Lorie Logan, membro votante del FOMC in qualità di Presidente della Fed di Dallas e precedentemente alla Fed di New York, temeva che il ritorno al 2% non avvenisse abbastanza rapidamente. Eppure, fino a poco tempo fa, i futures sulle obbligazioni statunitensi implicavano un punto percentuale di tagli entro gennaio 2024. Da quando la Fed ha iniziato a fissare esplicitamente l’obiettivo del tasso sui fed funds, non ha mai tagliato i tassi quando l’inflazione era così al di sopra del suo obiettivo. Inoltre, con il tasso di disoccupazione ben al di sotto delle stime del tasso naturale, continuiamo a ritenere altamente improbabile la prospettiva di tagli dei tassi nel 2023.

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