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ACOMEA SGR ADOTTA UN NUOVO MODELLO DI ANALISI PER INDIVIDUARE LE GEMME DEL SEGMENTO EGM

Matteo Serio, direttore commerciale di AcomeA SGR
Matteo Serio, direttore commerciale di AcomeA SGR
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Sottovalutato il 56% delle microcap italiane sull’Euronext Growth Milan

Milano, 24 maggio 2023 – AcomeA SGR,boutique di investimento indipendente italiana caratterizzata da un approccio value contrarian alla gestione attiva di fondi UCITS e liquid alternative, ha messo a punto un nuovo modello di ricerca quantitativo proprietario per effettuare un’analisi su misura delle microcap italiane, che presentano forti peculiarità rispetto alle realtà di maggiori dimensioni.

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Questo strumento innovativo ha messo in evidenza che il 56% delle società del segmento delle microcapitalizzazioni Euronext Growth Milan (EGM) è sottovalutato ai prezzi correnti e che l’upside potenziale medio di questi titoli è del 29%.

Il nuovo modello si basa su un paper[1] di ricerca realizzato da Simone Benini, Junior Equity & ESG Analyst di AcomeA SGR, Antonio Amendola, Senior Fund Manager Azionario di AcomeA SGR, e Dennis Marco Montagna, professore dell’Università di Pavia e Responsabile Desks Advice & Portfolio Management, CIO Italy Client Solution di Unicredit WM. Esso considera, tra le variabili fondamentali del valore dei titoli, la crescita futura e inespressa delle società.

Dalla ricerca emerge che, fra i 30 titoli con potenziale di crescita maggiore, quelli meno cari ma con più margini di apprezzamento sono: Lindbergh, ALA, MAPS, FOS, Identity, ABP Nocivelli e Take Off.

Queste società, in base al modello, hanno un upside implicito maggiore del 75%. Nel gruppo dei 30 titoli con un potenziale intermedio, sia in termini di crescita attesa che di upside potenziale, spiccano: Omer, Fope, Officina Stellare, SIAV, Marzocchi Pompe e Osai.

Sul fronte dei settori, quelli con il maggiore potenziale di apprezzamento ponderato per la capitalizzazione sono industriali e healthcare, mentre appaiono più penalizzati, in prospettiva, i communication services e i consumer staples.

Questa ricerca, realizzata in collaborazione con il mondo accademico, è frutto dell’impegno di AcomeA SGR per migliorare i processi di gestione dei fondi che investono in PMI, un’area che va studiata con approcci innovativi per poterne cogliere le straordinarie opportunità di valore inespresso di lungo periodo spesso trascurate a causa della scarsa liquidità del segmento” – sottolinea Matteo Serio, direttore commerciale di AcomeA SGR.

Le PMI italiane quotate all’EGM sono infatti un microcosmo spesso fuori dai radar delle analisi di broker e analisti delle grandi case di investimento internazionali perché:

  • l’EGM presenta una capitalizzazione mediamente inferiore del 30-35% rispetto a quella degli omologhi europei e pari ad un terzo rispetto all’AIM UK (31 miliardi di capitalizzazione vs i nostri 10 miliardi);
  • spesso la crescita futura deve ancora materializzarsi al momento della quotazione, in particolare nei numeri;
  • l’illiquidità e la volatilità di questi titoli li rende più esposti a temi macroeconomici e di mercato, piuttosto che relativi nello specifico all’azienda o al settore di appartenenza.

In virtù di tali caratteristiche, occorre un’analisi decisamente su misura. Secondo AcomeA SGR la risposta è in una sinergia tra analisi qualitativa – che la SGR già utilizza – raffinata e supportata da un’analisi quantitativa che tenga conto delle conclusioni del paper di Benini, Amendola e Montagna.

Quest’ultimo strumento quantitativo, che si avvale di una variazione specifica del modello di valutazione del DCF (Discounted Cash Flow)[2], è infatti adatto ad analizzare società la cui crescita si manifesterà verosimilmente in periodi più lontani e per cui risulta complesso, spesso molto laborioso e incerto, stimare i cash flow negli esercizi futuri.


[1] Advanced Valuation: Modelling DCF in Continuous Time di Dennis Marco Montagna, Simone Benini e Antonio Amendola (2023) Scaricabile da SSRN: https://ssrn.com/abstract=4362621 o http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.4362621  

[2] L’analisi è stata applicata a 119 delle 183 società dell’EGM, escludendo i titoli appartenenti ai settori financials e real estate, in quanto non valutati solitamente attraverso il DCF. In aggiunta, non sono stati considerati alcuni titoli sospesi dalla negoziazione e società con dati riportati e stimati che rendono inefficace e soprattutto incerta l’applicazione del modello.

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