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Efruxifermin, combinato con un agonista del recettore GLP-1, riduce il grasso del fegato del 65% a 12 settimane nella epatite steatosica non da abuso di alcol

epatite steatosica
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A cura del dr. Giovanni Ghirga

Efruxifermin, combinato con un agonista del recettore GLP-1, riduce il grasso del fegato del 65% a 12 settimane nella epatite steatosica non da abuso di alcol.

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Sono stati resi noti i risultati di una piccola coorte di espansione dello studio di fase 2b SYMMETRY sulla efruxifermin (precedentemente AKR-001) per la steatoepatite non alcolica (NASH). La coorte ha testato gli effetti della combinazione di efruxifermin, un agonista del fattore di crescita dei fibroblasti 21 (FGF21), con un agonista del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) in pazienti con NASH confermata da biopsia e diabete di tipo 2.
La terapia di combinazione ha mostrato un profilo di sicurezza accettabile, con diarrea, nausea e aumento dell’appetito come effetti collaterali più comuni. I pazienti che hanno ricevuto sia efruxifermin che l’agonista del recettore del GLP-1 hanno mostrato una riduzione del 65% del grasso epatico a 12 settimane, rispetto a una riduzione del 10% per quelli trattati con il solo agonista del recettore del GLP-1.

La NASH è la forma progressiva della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), la quale è associata all’obesità e al diabete. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 650 milioni di persone siano obese. Fino a un quarto di tutti gli adulti nel mondo potrebbe soffrire di NAFLD. La forma precoce e asintomatica di NAFLD è caratterizzata da steatosi, un eccessivo accumulo di grasso nel fegato. Nel tempo, il grasso in eccesso può perturbare l’omeostasi degli epatociti, causando disfunzioni, morte cellulare e infiammazione (epatite). I pazienti con NASH sono a maggior rischio di cirrosi, insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare: la malattia è la seconda indicazione principale per il trapianto di fegato negli Stati Uniti e sta crescendo rapidamente.

I pazienti con NASH sono intrappolati in una rete di comorbidità, che includono le malattie cardiovascolari (promettenti farmaci candidati per il trattamento della NASH hanno avuto difficoltà in passato perché aumentavano i livelli di lipoproteine a bassa densità nei pazienti, per esempio) e, naturalmente, il diabete di tipo 2; la NASH promuove lo sviluppo del diabete di tipo 2 e viceversa. I dati recentemente rilasciati da Akero sulla terapia combinata con efruxifermin più agonista del recettore del GLP-1 non includono alcuna valutazione istologica della fibrosi epatica o dell’infiammazione, tuttavia, i segnali di sicurezza e di efficacia in questa coorte di espansione di fase 2 sono veramente incoraggianti.

T. Carvalho. Nature Medicine. 20 June 2023. doi: https://doi.org/10.1038/d41591-023-00055-1

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