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AcomeA – Fitch declassa il rating degli Stati Uniti

Martina Daga, junior macro economist di AcomeA SGR
Martina Daga, junior macro economist di AcomeA SGR
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a cura di Martina Daga, Junior Macro Economist, AcomeA SGR.

La scelta è imputata a un deterioramento fiscale atteso per i prossimi anni, al costo del debito pubblico elevato e in crescita e a problemi di governance, manifestati in ripetute situazioni di stallo sul limite del debito e in risoluzioni dell’ultimo minuto. Tra le altre maggiori società di rating: Moody’s mantiene il suo rating AAA, mentre S&P aveva già downgradato il paese ad AA+ nel 2011. 

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Ora gli Stati Uniti non sono più nella fascia massima di rating, ma questo non dovrebbe avere un impatto troppo rilevante sull’ammissibilità dei titoli di stato in determinati portafogli, dal momento che ormai la maggior parte degli investitori è più flessibile rispetto a un criterio strettamente AAA.

Infatti, la Germania rimane l’unico Paese tra le economie maggiori ad avere un rating AAA. Anche guardando alla regolamentazione bancaria, considerando che le banche commerciali sono grandi acquirenti di Treasuries, utilizzandoli come attività liquide regolamentari (HQLA), il quadro normativo di Basilea prevede requisiti patrimoniali pari allo 0% per i titoli di Stato con rating compreso tra AAA e AA- per il suo approccio standardizzato: il declassamento ad AA+ non fa alcuna differenza.

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