Home Economia Schroders – Earth Overshoot Day 2023: le implicazioni per gli investitori

Schroders – Earth Overshoot Day 2023: le implicazioni per gli investitori

Jack Dempsey, Fund Manager, Schroders
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A cura di Jack Dempsey, Fund Manager, Schroders

Il pianeta Terra genera naturalmente ogni anno una certa quantità di capitale naturale o di risorse ecologiche. Si pensi ai terreni forestali, agricoli (sia per le colture che per l’allevamento) ed edificati, alle zone di pesca o a qualsiasi altro tipo di risorsa ambientale necessaria per sostenere l’attività economica, compresi i beni biologici necessari per assorbire i nostri rifiuti, come le nostre emissioni di gas serra.

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L’Earth Overshoot Day è il giorno in cui il consumo da inizio anno di risorse ecologiche, o capitale naturale, supera la capacità annuale di produzione della Terra. In sostanza, è il giorno in cui il nostro budget annuale si esaurisce.

Quando cade di solito l’Earth Overshoot Day?

Fino ai primi anni Settanta, l’Earth Overshoot Day cadeva a fine dicembre. Allora era sostenibile: consumavamo tante risorse quante ne venivano create, la domanda era pari all’offerta e il bilancio era in equilibrio. Con l’aumento della popolazione e del tenore di vita, la nostra domanda di risorse è esplosa. Questo ha fatto sì che l’Earth Overshoot Day sia sempre più vicino all’inizio dell’anno. In soli 50 anni siamo passati dal consumo di risorse pari a una Terra all’anno alle quasi due di oggi.

Questo crea un deficit, che può essere mantenuto solo impoverendo in modo permanente lo stock di capitale naturale della Terra, cioè indebitandosi. Questo si traduce in fenomeni non sostenibili nel lungo periodo come la deforestazione, la pesca eccessiva e l’erosione delle terre coltivabili, oltre che in una crescita delle emissioni di gas serra.

2 agosto 2023: il giorno in cui il bilancio del nostro capitale naturale va in rosso

Il Global Footprint Network calcola che l’Earth Overshoot Day per il 2023 ricorre oggi, 2 agosto. Ciò significa che per l’intero anno consumeremo circa 1,7 volte le risorse annuali della Terra.

Secondo le tendenze attuali, nel 2050, con una popolazione globale stimata dall’ONU vicina ai 10 miliardi, avremmo bisogno dell’equivalente di tre pianeti terra, il che significa che l’Earth Overshoot Day cadrebbe all’inizio di maggio. È importante notare che queste cifre si riferiscono al pianeta Terra nel suo complesso: se si considerano i singoli Paesi, il quadro può essere molto più fosco.

Per esempio, se tutti gli abitanti della Terra consumassero come gli Stati Uniti, l’Earth Overshoot Day cadrebbe il 13 marzo. Ciò significa che esauriremmo il nostro budget per l’anno dopo soli 71 giorni, utilizzando l’equivalente di cinque pianeti terra.

La maggior parte delle economie avanzate tende a mostrare una dinamica simile. L’Earth Overshoot Day è caduto il 19 maggio per il Regno Unito, il 15 maggio per l’Italia, l’11 maggio per la Francia, il 4 maggio per la Germania, il 3 aprile per la Svezia, il 6 maggio per il Giappone e il 22 marzo per l’Australia.

La maggior parte delle economie emergenti tende a ottenere un punteggio migliore su questa metrica, ma continua a sforare il budget. In Cina l’Earth Overshoot Day cade il 2 giugno, in Paesi come l’Indonesia il 3 dicembre e in Brasile il 12 agosto.

Il problema logico che ne deriva è che, con l’aumento del tenore di vita nelle economie in via di sviluppo, aumenta anche il consumo di risorse.

Come possiamo equilibrare il bilancio e quali sono le opportunità per gli investitori?

La risposta semplice a questo problema è disaccoppiare la crescita economica dal consumo di risorse. È più facile a dirsi che a farsi, visto che il Pil e la nostra impronta ecologica hanno una correlazione del 96%.

Le uniche volte in cui l’Earth Overshoot Day è stato posticipato è stato in tempi di recessione, come ad esempio nel periodo Covid-19 e nella Grande Crisi Finanziaria. Se la risposta alla sostenibilità è una crescita economica negativa, allora è la risposta sbagliata.

In modo simile, i Paesi o le regioni che riescono a non sforare il proprio budget di capitale naturale tendono a non avere standard di vita elevati, secondo l’Indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite. Se la risposta alla sostenibilità è l’abbassamento del tenore di vita, allora, ancora una volta, è la risposta sbagliata.

Questo ci porta a credere che l’unica soluzione al problema delle risorse sia la transizione verso un’economia circolare.

Governi, aziende e consumatori si stanno sempre più rendendo conto di questa sfida. Questa attenzione sta contribuendo a creare opportunità di crescita per le aziende in grado di fornire soluzioni ai problemi legati alle risorse e al consumo eccessivo.

Riteniamo che il tema dell’economia circolare sia uno dei più forti trend di crescita secolare dei prossimi decenni. Esiste l’opportunità di investire nelle società, sia nei mercati quotati che in quelli privati, in grado di renderla possibile.

La nostra fiducia in questo trend deriva dal fatto che la transizione all’economia circolare deve semplicemente avvenire. La domanda di capitale naturale non può continuare a crescere con i deficit che continuano ad accumularsi a fronte di un’offerta relativamente fissa di risorse. Abbiamo un solo pianeta Terra.

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