Home Economia COMGEST: AZIONI USA – L’ANNO DELL’EFFICIENZA

COMGEST: AZIONI USA – L’ANNO DELL’EFFICIENZA

Christophe Nagy, Gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest
Christophe Nagy, Gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest
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Christophe Nagy, Gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest

Un periodo senza precedenti per l’economia statunitense ha costretto le aziende a ottimizzare i processi, offrendo ampie opportunità ai fornitori di servizi “problem solving”. Gli eventi degli ultimi tre anni sono stati a dir poco straordinari. Abbiamo assistito a una pandemia globale, a un’ingente ondata di stimoli fiscali, a una guerra sul suolo europeo e a un’improvvisa stretta della politica monetaria. Di conseguenza, lo scenario economico è stato costretto a evolversi, con un aumento del costo del capitale, un mercato del lavoro rigido che fa lievitare i costi e una crescente preoccupazione per la gestione delle risorse limitate.

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È attraverso questa lente che le aziende devono analizzare il mondo e adattare i loro rispettivi processi per fare di più con meno. Abbiamo sentito molti gruppi dirigenziali definire il 2023 “l’anno dell’efficienza” e questo rispecchia molto i cambiamenti a cui stiamo assistendo nel mercato, come una rinnovata spinta verso la digitalizzazione, l’esternalizzazione dei servizi specialistici e un aumento del taglio dei costi. Riteniamo che ciò faccia parte di un cambiamento strutturale dell’economia.

Si pensi, ad esempio, al fornitore di software Oracle. Fondata solo due anni dopo Microsoft, Oracle è diventata il fornitore dominante di software e tecnologie per database. Si tratta di una parte stabile e critica dell’infrastruttura dei clienti con contratti a lungo termine. Inoltre, l’azienda ha pazientemente aggiunto nuove opzioni alla sua offerta, diventando uno dei maggiori fornitori al mondo di pianificazione delle risorse aziendali in cloud. In sintesi, riteniamo che si tratti di una società con solide basi, attraverso un’attività tradizionale che genera elevata liquidità e che sta accelerando la sua crescita per soddisfare le esigenze dei clienti in questo nuovo contesto.

Un altro esempio è GXO Logistics, una società statunitense a bassa capitalizzazione che gestisce magazzini per una vasta gamma di clienti blue-chip come Amazon, Nike e Boeing. I problemi della catena di fornitura sono stati uno dei principali fattori di differenziazione per le aziende durante la pandemia di Covid-19, con strozzature derivanti dalla Cina e da altri hotspot produttivi considerati come significativi fattori sfavorevoli. Di conseguenza, le opzioni di stoccaggio sono diventate sempre più pertinenti per i team di gestione di tutto il mondo. Tuttavia, l’ampliamento dei magazzini aziendali e delle catene di fornitura può essere complesso e richiede investimenti e competenze in aree quali l’automazione. Queste complessità spingono sempre più verso l’esternalizzazione, che è l’ambito in cui GXO è riuscita a prosperare, in quanto azienda leader nella logistica a contratto. Oltre all’offerta di servizi, apprezziamo particolarmente questa attività in quanto è caratterizzata da contratti a lungo termine, protezione dall’inflazione e garanzie di volumi minimi, il che offre come investitori un forte livello di visibilità.

Trovare la posizione ideale

Se da un lato la crescita è ovviamente un bene per un investimento, dall’altro non tutta la crescita è creata allo stesso modo. In qualità di investitori orientati alla crescita a lungo termine, abbiamo imparato a delineare le varie fasi del ciclo di crescita di una società e i livelli di maturità. Grazie a questo processo, abbiamo identificato quello che riteniamo il punto più favorevole della maturazione di un’azienda per l’investimento, che si verifica tra la fase di crescita iniziale e il declino nella la fase di ex-crescita. A nostro avviso si tratta di un periodo di “crescita costante e sostenibile”.

Classifichiamo i primi segmenti della curva a S quality growth come Concept, Shooting Stars e Hyper Growth – corrispondenti essenzialmente alle prime fasi dello sviluppo di un’azienda, in cui l’opportunità di crescita esponenziale è al suo apice. Pur riconoscendone l’attrattiva in questa fase del ciclo, si tratta di un investimento da cui di solito ci asteniamo a causa della relativa mancanza di visibilità sui dati chiave e delle valutazioni tipicamente elevate. Un buon esempio è rappresentato da Peloton, che ha sovraperformato il mercato in modo significativo durante la pandemia, ma da allora è sceso ben al di sotto della media del mercato. Questo esempio sintetizza perfettamente il rischio di investire nella fase iniziale del ciclo di crescita, quando è più difficile valutare i fondamentali di un’azienda e perché di norma ci orientiamo verso l’estremità più matura dello spettro.

La nostra preferenza è quella di investire in società che sono nel pieno delle loro forze, che riteniamo in grado di produrre un rendimento sostenibile e di detenerle a lungo termine. Ciò ci porta a una crescita costante e sostenibile. All’interno di quest’area, tendiamo a selezionare società che hanno modelli di business solidi e in grado di offrire una buona visibilità su utili, ricavi e altre metriche chiave. Riconosciamo inoltre che in questa fase di maturazione di una società, qualsiasi discrepanza con le valutazioni iniziali si è probabilmente regolata e le società sono scambiate in misura più prossima al loro valore intrinseco.

Ovviamente facciamo alcune eccezioni a questa filosofia d’investimento. Tra gli esempi ci sono solitamente società che sembrano trovarsi nella fase Ex-Growth del loro ciclo, il che può aver fatto evolvere la loro offerta o diramato in altre aree. Ma, in generale, siamo alla ricerca di aziende di qualità con una base consolidata sul mercato.

Un’opportunità di crescita unica

Gli Stati Uniti sono noti per la loro cultura imprenditoriale e la loro capacità innovativa e continuano a offrire opportunità di crescita di qualità. Negli ultimi 15 il previsto aumento degli utili per azione a 12 mesi negli Stati Uniti (S&P500) è stato in media dell’1,6% superiore a quello dell’Europa (STOXX 600).

Gli eventi degli ultimi tre anni hanno ridisegnato il modo in cui operano le aziende e hanno evidenziato la necessità di un’ottimizzazione. Con l’aumento dei costi in tutti i settori, le aziende non possono permettersi di appesantire i propri processi e quindi la necessità di servizi basati su soluzioni non è mai stata così grande. A nostro avviso si tratta di una fase importante del percorso del mercato statunitense, continuiamo a investire nelle società che riteniamo più adatte a far fronte a queste sfide.

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