Home Tecnoscienze Videogiochi da bar in Italia: 10 titoli diventati cult

Videogiochi da bar in Italia: 10 titoli diventati cult

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In un mondo in cui l’iper definizione e il realismo spopola, i vecchi giochi da bar sono solo oggetto di nostalgia e bei ricordi. Eppure sono i genitori dei videogiochi moderni e senza di essi nulla sarebbe stato uguale oggi. Generalmente i videogiochi da bar sono quasi del tutto scomparsi, annientati purtroppo dall’avvento delle console come Playstation e Xbox, ma soprattutto dal boom di giochi online. I titoli passati dalla sala fisica al web sono numerosi, anche se non hanno perso la loro popolarità. Un esempio: provare la fowl play gold 4 gratis non solo in versione online è ancora possibile in alcune sale da bar, ma nel corso degli ultimi anni ha conquistato il pubblico soprattutto in rete. Eppure oggi è stato riscoperto un certo fascino verso quei titoli presenti nei cabinati di una volta.

Street Fighter II

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Ha fatto davvero storia. È il picchiaduro per eccellenza con una serie di personaggi iconici che nel gioco vanno in giro per il mondo a combattere per la gloria. Tanti gli scenari di combattimento e tanti i personaggi, ognuno con la propria peculiarità e le proprie mosse. Un gioco talmente iconico da averne fatto un film nel 1994 al quale potrebbe seguire un sequel e anche una serie tv, in concomitanza con il sesto capitolo della saga videoludica.

Mortal Kombat

L’antagonista a Street Fighter, altrettanto bello e coinvolgente, ma anche più splatter. Iconiche sono infatti le fatality con una voce dal gioco che diceva “Finish him!” quando si vincevano due round su tre. In quel momento, in pochi secondi il giocatore doveva realizzare la Fatality, una mossa particolare e personalizzata per ogni personaggio con la quale finiva l’avversario in modo truculento.

Nba Jam

I miti dell’Nba in un cabinato: Michael Jordan, Shaquille O’Neill, Scotty Pippen e tanti altri. In un gioco dove si poteva giocare fino a quattro persone (c’erano infatti quattro postazioni con manopole e leve) e tanto spettacolare da spazzare via la concorrenza e dare il via a un modo nuovo di giocare a basket su schermo. Anche a livello grafico fu una rivoluzione per il realismo (dell’epoca, il 1994) con cui venivano rappresentati i giocatori.

Out Run

Out Run era considerato all’epoca (ma per tanti anni dopo) il miglior arcade automobilistico di tutti i tempi. Una Ferrari Testarossa, le strade soleggiate della California e una donna bionda sul sedile passeggeri che ti accompagna in una corsa sfrenata. Tutto su un cabinato con un volante, i pedali e il cambio posti frontalmente. Un’esperienza che ha conquistato milioni di giocatori per tanti anni.

PacMan

Non c’è nulla di più iconico e rappresentativo dei giochi di Pac-Man, un must per chiunque sia nato negli anni ’70 o ’80. Una grafica scarna, essenziale, un pallino giallo affamato e tanti fantasmini pronti a scappare o, se se ne presenta l’occasione, a inseguire il nostro eroe Pac-Man. Quando è uscito nel 1981 è stata subito mania e soprattutto in America è diventato un fenomeno di massa con tutti che volevano abbandonare i vecchi giochi per passare ore a “mangiare fantasmini”.

Puzzle Bobble

Un puzzle game, ovviamente, in cui ci sono in cima all’area di gioco delle bolle di vari colori che piano piano scendono per riempire lo schermo. Il giocatore spara dal basso altre bolle colorate e deve farle attaccare a quelle in alto per formarne gruppi di tre dello stesso colore per farle scoppiare e far cadere anche le altre sottostanti che si ancoravano ad esso.

Mario Bros

Per anni gli americani ci hanno visto così: come i personaggi di Mario e Luigi. Ma in fondo noi italiani non ce la siamo mai presa perché i protagonisti di questo gioco sono divertenti e spettacolari. È la storia di due idraulici che devono cercare di liberare ogni livello da una serie di parassiti che hanno infestato l’acquedotto.

Tetris

Anche qui siamo nel classico dei classici. Uno spazio vuoto, mattoncini con forme particolari da incastrare per formare delle righe e distruggere il muro di mattoni che si va formando. Semplice? All’inizio sì ma quando aumenta la velocità bisogna avere scaltrezza, riflessi pronti e velocità di ragionamento.

Virtua Striker

Il calcio dei videogame è forse nato qui. Ed è forse il primo gioco di calcio 3D. Pochi pulsanti (uno per il passaggio o la scivolata, uno per i lanci lunghi o per i cross e uno per tirare) una leva, tanto realismo (per l’epoca) e ore e ore di sfide con gli amici. Sì è vero il gameplay aveva delle pecche (in pratica non esistevano espulsioni e i gol potevano arrivare anche da centrocampo) ma quanti ragazzi ha fatto divertire!

After Burner

Erano gli anni di Top Gun e allora tra i cabinati ne emergeva uno con una cloche di un jet militare. Era After Burner che poneva il giocatore al posto di guida di un pilota di caccia attraverso una serie di ambientazioni ben realizzate con l’obiettivo di affrontare orde di aerei nemici pronte a sparare e abbatterti. Una grafica incredibile e abbastanza realistica che ha reso il gioco un grande classico da sala giochi.

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