Unimpresa critica l’autodichiarazione di “evasione zero” da parte del settore bancario. Secondo l’associazione, le banche hanno versato nelle casse dello Stato solo 4,3 miliardi di euro nel 2022, a fronte di un fatturato di 88,1 miliardi di euro e un utile di 25,4 miliardi di euro.
Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, ha dichiarato: “Resta scarsa chiarezza, da parte del settore bancario, sull’ammontare esatto di tasse che ogni anno versa nelle casse dello Stato. Nelle scorse settimane avevamo chiesto alla stessa Associazione bancaria italiana di rendere note le loro cifre, in attesa delle quali ricordiamo quelle che noi abbiamo desunto dalle statistiche della Banca d’Italia”.
Spadafora ha poi aggiunto: “Di là dal dito puntato contro la generalità degli evasori e dall’attacco generalizzato, ci preme ricordare che esiste anche una evasione di necessità: molte aziende, infatti, specie quelle più piccole, non pagano le tasse perché preferiscono, mese per mese, rispettare le scadenze con dipendenti e fornitori, oltre che per rispettare le scadenze con le banche a cui riconoscono miliardi di euro di interessi. Quelle aziende compiono una scelta difficile, che non può essere criminalizzata da nessuno, seppur indirettamente, a mezzo stampa”.
L’associazione ha anche pubblicato un comunicato stampa con i dati completi sulle tasse pagate dalle banche. Secondo i dati, le banche hanno versato nelle casse dello Stato 4,3 miliardi di euro nel 2022, a fronte di un fatturato di 88,1 miliardi di euro e un utile di 25,4 miliardi di euro. La pressione fiscale, quindi, è pari al 17,1% del rapporto tra tasse pagate e utile.
