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Il SAPPE chiede Taser e Bodycam per la polizia penitenziaria

Polizia Penitenziaria
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Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), attraverso il suo segretario generale Donato Capece, ha lanciato un forte appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sollecitando misure urgenti per migliorare la sicurezza del personale penitenziario. Nel contesto di un impegno del governo a combattere il sovraffollamento carcerario attraverso una modifica dell’ordinamento penitenziario che prevede un aumento dello “sconto” per la liberazione anticipata e una liberalizzazione delle telefonate dei detenuti, il SAPPE pone l’accento sulla necessità di tutelare anche chi lavora nelle prigioni.

Capece evidenzia la critica situazione di sicurezza all’interno delle istituzioni penitenziarie, sottolineando come gli agenti della polizia penitenziaria siano quotidianamente esposti a rischi significativi, tra cui aggressioni e rivolte. La mancanza di personale, con una scopertura dell’organico del 16%, aggrava ulteriormente la situazione. Per affrontare questi problemi, il SAPPE chiede l’introduzione di taser e bodycam per gli agenti, al fine di garantire una maggiore protezione e la possibilità di difendersi in modo efficace contro i detenuti violenti.

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Inoltre, il sindacato richiama l’attenzione sulla necessità di riforme strutturali profonde, tra cui l’espulsione dei detenuti stranieri, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, e l’assegnazione dei tossicodipendenti a comunità terapeutiche anziché al carcere. Viene inoltre sollecitato un urgente potenziamento dell’organico e l’adozione di maggiori tecnologie a supporto degli agenti.

Il SAPPE conclude il suo appello richiedendo un incontro urgente con i Sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari, per discutere e attuare misure concrete che ristabiliscano ordine e sicurezza nelle carceri italiane, sottolineando l’importanza di una tolleranza zero verso i detenuti violenti e l’urgente necessità di rispondere alle sfide poste da un sistema penitenziario sempre più complesso.

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