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Uncle Muff: intervista

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“Old blue back” è un affresco sonoro disegnato con ruvide pennellate di blu che tracciano un paesaggio in cui un’anima naufraga in mezzo a un oceano di lontananza dal mondo. Onde di irrequietezza si fondono con un cielo incerto dipingendo un quadro vibrante di introspezione e desiderio di vita.

Il calore di un abbraccio diventa fine dell’attesa, rifugio dalla vastità delle direzioni possibili e, nel finale, un’apertura alla possibilità restare semplicemente dove si è.

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Ciao, benvenuti sulle pagine di Italia News. In radio e in digitale il vostro nuovo singolo. Quali sono le sensazioni a caldo in merito e come state vivendo l’uscita della nuova release?

Ciao, grazie per l’intervista! Siamo soddisfatti dei primi riscontri che stiamo avendo dal nuovo singolo che anticipa l’uscita del quarto album della band.

Possiamo anticipare che il titolo sarà Adrift, che significa “alla deriva”, il filo conduttore sarà l’acqua e sarà un disco fluido nei generi. Tutti i pezzi hanno sonorità diverse, atmosfere drasticamente variabili e ci siamo sbizzarriti, sperimentato e osato abbastanza rispetto ai tre album precedenti. Non vediamo l’ora di farlo ascoltare a chi ci segue!

Di cosa parla il brano, come lo descrivereste?

Il brano si sviluppa come un viaggio emotivo attraverso acque sconosciute, evocando immagini di una anima naufraga in mezzo a un oceano di lontananza dal mondo. Il brano potrebbe essere visto come una rappresentazione delle molteplici sfaccettature delle esperienze umane legate alla tristezza, alla nostalgia e al cambiamento. Il pezzo è abbastanza cupo e intimistico, le sonorità si ispirano ai suoni del mondo marino, onde, trombe di navi, corde che si tirano. Il finale però cambia radicalmente l’ambientazione e si vien proiettati in un bar affollato, in un’atmosfera natalizia e un abbraccio sembra essere il gesto che permette al protagonista di riacquistare il senso di realtà che aveva perduto.

Da quale idea nasce la scelta del titolo?

Il titolo nasce dal ritornello che canta “I want my old blue back” ovvero voglio indietro il mio vecchio blue, la mia vecchia malinconia dolce e amichevole, quella di un tempo. Ma il blue è anche quello del mare che un tempo non era così minaccioso e tetro.

Quali artisti influenzano o hanno influenzato il vostro modo di fare musica?

Tutti i membri della band hanno una vasta gamma di gusti musicali, ma ci ritroviamo tutti su tre nomi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella nostra formazione musicale: Tom Waits, Nick Cave e Neil Young. Sono artisti molto diversi tra loro che hanno attraversato fasi di evoluzione nella loro carriera, tanto da diventare irriconoscibili in certi momenti e difficili da categorizzare in un genere preciso. Possiamo dire che ci hanno indicato un terreno creativo nel quale abbiamo potuto crescere senza mai aver avuto la tentazione di emularli.

Quale esperienza credete sia stata più formativa per voi fino ad oggi?

Sicuramente le esperienze live sono situazioni che servono tantissimo sia in sé sia per la preparazione che necessitano. Sono i momenti in cui si tirano le somme del percorso che si è fatto e si ha un riscontro diretto ed emotivo della validità dei brani che componiamo. Altrettanto importanti direi che sono le pubblicazioni dei brani, gli arrangiamenti, le registrazioni, il mixaggio, anche queste sono sicuramente avventure incredibilmente formative e importanti per la crescita della band.

Cosa dobbiamo aspettarci dopo questo brano?

A breve uscirà un secondo singolo dal titolo “Your Voice” a cui seguirà a stretto giro l’uscita del nuovo disco per l’etichetta Overdub Recordings che ci ha accompagnato e sostenuto in questa produzione. Dopo la pubblicazione contiamo di iniziare una serie di live di presentazione del disco e approfittiamo chi fosse interessato a contattarci per aggiungere una tappa al tour! I nostri riferimenti sono reperibili su Facebook e Instragram cercando uncle muff band.

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