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Consumi delle famiglie italiane: il 30% destinato alla casa, solo l’1% per l’istruzione

Unimpresa analizza i dati sui consumi delle famiglie italiane, evidenziando priorità e tendenze preoccupanti.

Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa
Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa
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La spesa delle famiglie italiane: una fotografia del 2023

Secondo un’analisi del Centro studi di Unimpresa, nel 2023 la spesa totale delle famiglie italiane ha raggiunto i 1.258 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2019. I dati mostrano come la spesa per la casa rappresenti quasi un terzo del totale, con 364 miliardi di euro destinati a utenze, mobili e manutenzione. In controtendenza, invece, è la spesa per istruzione, che rappresenta solo l’1% del totale, con un calo del 2% rispetto al 2019.

Le priorità nei bilanci delle famiglie: casa e alimentari

Nel dettaglio, la casa si conferma la voce di spesa principale per le famiglie italiane, assorbendo il 30% del budget. A seguire troviamo la spesa per alimenti, che nel 2023 ha toccato i 185 miliardi di euro, con un incremento del 19% rispetto ai dati pre-pandemia. Unimpresa evidenzia come l’inflazione abbia avuto un impatto significativo su questi dati, spingendo molte famiglie a destinare una fetta maggiore del loro reddito a beni essenziali.

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Trasporti, sanità e beni vari in aumento

Anche la spesa per trasporti è cresciuta, raggiungendo i 160 miliardi (+14%), rimanendo stabile al 13% del totale. La voce di spesa relativa ai beni e servizi vari ha registrato la crescita maggiore, con un aumento del 34%, per un totale di 150 miliardi di euro. Anche la spesa sanitaria ha visto un aumento significativo, salendo del 12% dal 2019 al 2023, con 43 miliardi di euro destinati a fronteggiare le carenze del sistema sanitario pubblico.

Istruzione: una spesa trascurata

Un dato preoccupante evidenziato dal report di Unimpresa riguarda la spesa per istruzione. Con soli 9,7 miliardi di euro destinati a libri e formazione, questo settore rappresenta appena l’1% dei bilanci familiari. Si tratta dell’unica voce che ha registrato una riduzione rispetto al 2019, con un calo del 2%. Questa tendenza solleva importanti interrogativi sul valore che viene attribuito all’istruzione nel contesto italiano.

Le osservazioni di Unimpresa

Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha commentato questi dati, sottolineando come essi riflettano i problemi strutturali del sistema pubblico e alcune tendenze negative a livello culturale. “La poca attenzione all’istruzione e le carenze del sistema sanitario nazionale sono segnali preoccupanti che richiedono un intervento urgente”, ha affermato Ferrara.

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