Home Rubriche Cani di piccola taglia, mai più senza spazzolino

Cani di piccola taglia, mai più senza spazzolino

cani
Pubblicità
Condividi
Gelosia dei cani
Cani e problemi dentali

Londra, 10 settembre 2014 – Un nuovo studio riguardante l’igiene orale dei cani di piccola taglia inviterebbe i padroni a prestare maggiore attenzione alla salute dentale degli amici animali. La ricerca, condotta dal Centro WALTHAM®per la nutrizione animale e pubblicata su BMC Vet Research, ha analizzato la progressione dei disturbi parodontali nello schnauzer nano e ha dimostrato che, in mancanza di un’igiene orale corretta e regolare, i problemi dentali aumentano molto rapidamente e si aggravano ancor di più con l’avanzare dell’età.

“Noi tutti vogliamo fare del nostro meglio per la salute dei nostri animali domestici e questo studio dimostra che, quando si tratta dell’igiene orale dei cani di piccola taglia, le problematiche possono essere più serie di quel che si possa immaginare”,affermail Dott. Stephen Harris, leader del team WALTHAM® di Mars Petcare per la prevenzione dentale. “I risultati di questa ricerca ci hanno permesso di comprendere meglio come si originano ed evolvono i disturbi dentali, rimarcando l’importanza di una corretta igiene orale soprattutto quando i nostri cani invecchiano.”

Pubblicità

Per osservare meglio il livello di progressione dei disturbi, i ricercatori hanno sostituito la normale routine di pulizia di uno schnauzer nano con delle ispezioni della cavità orale.

In questo modo, hanno scoperto che, in mancanza di un’assidua pulizia orale,la maggior parte dei cani iniziava ad accusare disturbi parodontali dopo sei mesi, mentre i cani di età superiore ai quattro anni li sviluppavano perfino prima. Il grado di progressione della malattia variava in base alla tipologia e alla posizione dei denti.

Inoltre, lo studio ha dimostrato che la parodontite si può diffondere indipendentemente da possibili segnali visibili di gengiviti, da sempre interpretati come fase iniziale della malattia. Pertanto, sebbene l’ispezione visiva sia efficace nella diagnosi di disturbi come la gengivite, essa non é sufficiente quando si tratta di individuare un principio diparodontite poiché non rivela le zone più a rischio affette dai problemi dentali.

“La maggior parte dei padroni si limitano ad aprire la bocca ai loro cani e a osservarne le gengive per farsi un’idea della loro salute dentale, ma così facendo rischiano di trascurare degli importanti campanelli d’allarme per questo tipo di patologie” afferma il Dott. Harris.“Questa ricerca dovrebbe incoraggiare i padroni a stabilire una routine regolare di igiene orale che affianchi al regolare spazzolamento anche snack dentali da masticare e controlli veterinari periodici. Ci teniamo a sottolineare che queste sono le norme consigliate per tuttele specie, ma sicuramente sono i cani di piccola taglia, come lo schnauzer nano, quelli più esposti al rischio di malattie dentali”.

Lo Studio: “A Longitudinal Assessment of Periodontal Disease in 52 Miniature Schnauzer”
WALTHAM ha condotto questo studio osservando il grado di progressione del disturbo parodontale negli schnauzer nani. Durante un periodo di 60 settimane, sono state effettuate ispezioni orali su un campione di 52 schnauzer nani di età compresa tra gli 1.3 e i 6.9 anni. Prima di questa indagine, tutti i cani coinvolti avevano un’igiene orale corretta e regolare che includeva lo spazzolamento dei denti. Questa routine è stata sospesa per una settimana per poi procedere con la valutazione dentale preliminare. Tutti i 2.155 denti presi in esame presentavano diversi stadi di gengivite, mentre solo 23 avevano sviluppato la parodontite. Ogni 6 settimane, sono stati valutati i livelli di gengivite e parodontite prima su tutta la dentatura, poi su ciascun dente, monitorando la profondità della presenza parodontale, la recessione gengivale e la presenza di forcazione. I denti sono stati poi valutati a seconda del livello di gengivite (con un punteggio da 0 a 4) e di parodontite (PD1 in caso di perdita di attacco dei denti fino al 25% e PD2 se compresa tra 25% e 50%). Tra tutti i cani coinvolti nello studio, solo uno non ha presentato segnali di parodontite.

Pubblicità

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!