Con il suo nuovo singolo, Un gioco ben studiato, Lopez porta alla luce il lato ironico e complesso delle relazioni tossiche, raccontandole con un sound fresco e incalzante. Da sempre appassionato di musica, Lopez ha iniziato a suonare il pianoforte a otto anni e si è avvicinato alla scrittura a sedici, trovando nel pop la forma più autentica per esprimersi. Il messaggio è chiaro: vivere le difficoltà con leggerezza e sincerità. Tra i progetti futuri, c’è il sogno di un album che rispecchi questa filosofia musicale.
Com’è iniziato il tuo percorso?
La mia prima con la musica risale a quando avevo circa otto anni, quando improvvisamente mi sono interessato, poi innamorato, del pianoforte, ma non saprei dire neanche perché. Il mio percorso vero e proprio però inizia un po’ più tardi, quando verso i sedici anni ho incominciato a scrivere e soprattutto a credere di poter fare musica, ho capito che c’era un mondo totalmente nuovo dietro le poche, strane parole, che gli artisti lasciano nei testi, e di quel mondo volevo farne parte anche io.
Come potremmo definire il tuo genere?
Credo si possa definire Pop, puro e semplice, certo una versione forse più moderna, con un sound diverso, ma è pur sempre Pop… voglio che la mia musica sia più vicina possibile a chi la ascolta, quindi quale miglior genere, se non proprio questo.
Che messaggio vorresti lanciare con la tua musica?
Aldilà dei singoli brani, che hanno e per forza di cose avranno ogni volta messaggi diversi, quello che mi interessa trasmettere è il senso di leggerezza che la musica mi ha sempre dato, la possibilità di staccarsi un secondo dai problemi, o addirittura di affrontare quei problemi da una prospettiva totalmente nuova. Non voglio lanciare messaggi incredibili, rivoluzionari, penso che la musica oggi debba essere una cosa semplice, bellissima, e sincera, e complicare le cose ricercando ogni volta una “finezza” particolare, personalmente, non può che rovinare tutto, quindi ecco… leggerezza, e sincerità.
Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Ti va di presentarlo ai nostri lettori?
Il singolo, “Un gioco ben studiato”, offre un modo diverso di vivere e di guardare a quelle relazioni non proprio felici ecco… sì…un po’ “tossiche”. Il brano cerca di farlo con un sound molto incalzante, leggero, alcuni lo definiscono “fresco” e, secondo me, è una parola che lo descrive molto bene. Nel brano la storia è proprio quella di una di queste coppie, con dispetti reciproci, colpi di scena, e questo affetto quasi morboso che, nonostante i problemi, alla fine fa sempre tornare due persone insieme. Questo pezzo racchiude un po’ il mio messaggio, prendere la vita con filosofia, con leggerezza, anche in queste situazioni spiacevoli, ma avendo sempre la forza di guardare i problemi con oggettività, e di conseguenza fare qualcosa a riguardo, quando possibile.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vorrei tanto riuscire a realizzare un intero album di brani proprio come questo, con la stessa “filosofia” e anche una certa coerenza. Certo mentirei se non dicessi che un altro grande obiettivo, ora, è quello di terminare la laurea magistrale, se non altro per avere più tempo proprio per realizzare il suddetto (già leggendario) album.