Chi non si fa tentare da una chiacchiera e dalla lasagna a Carnevale. Ogni regione presenta la sua specialità, i suoi dolci per questo particolare periodo dell’anno. Una golosità sempre più da pasticceria perché il Carnevale per i più si festeggia proprio concedendosi qualche piccolo peccato di gola in pasticceria o magari al bar. Per i Partenopei con circa una spesa di 20 euro per consumare una montagna di castagnole, lasagne, sanguinaccio ed altre specialità, circa 15 mila tonnellate. Cosi nel giorno del Carnevale, il rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa ha snocciolato dati e dispensato consigli per gli acquisti. Un richiamo netto alla nostra tradizione contadina, ha ribadito l’esponente dell’Agricoltura, con il passaggio dalla stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi. Niente di meglio, allora, per festeggiare il nuovo corso e scacciare la crisi, che concedersi qualche piccolo peccato di gola con il menu della trazione Partenopea. Lasagne, chiacchiere, sanguinaccio, castagnole e migliaccio e il tutto innaffiato con un buon vino dei Campi Flegrei, del Vesuviano o di Gragnano. Impossibile resistere alla tentazione cosi che appena le condizioni istituzionali c’è lo consentiranno, ha concluso Lopa,realizzeremo, in collaborazione con le associazioni di categoria della ristorazione, consorzi di produzione, enti camerali ed istituzionali, il progetto di promozione e valorizzazione del Menù tradizionale del Carnevale Partenopeo.
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