“La recitazione rituale del Corano in arabo, durante la preghiera è elemento fondante e sacrale dell’adorazione di Allah, immutabile e insostituibile.
Tuttavia, i sapienti hanno autorizzato, da molti secoli, la traduzione dei significati del Libro di Allah, in maniera che anche le persone non arabe ne potessero comprenderne il senso e ricavarne monito e guida in questa vita, seguire i suoi insegnamenti e sperare nel compenso senza fine, nel Jennah.” scrive l’Ucoii che spiega
“Oggi la nostra comunità in Italia è sempre più variegata, oltre ai fratelli e le sorelle arabofoni, molti altri credenti musulmani vivono nel nostro Paese e frequentano le moschee. Questi musulmani, italiani, bangladeshi, pakistani, albanesi, macedoni, turchi e molti africani, nella loro grande maggioranza non comprendono l’arabo e presenziano alla preghiera del venerdì per pura obbedienza ma senza trarre dal sermone gli insegnamenti necessari al rafforzamento della conoscenza in merito alla loro, nostra, religione.”.
[easy_ad_inject_1] Pertanto l’invito “a tradurre la khutba in italiano e pronunciarla anche in questa lingua comune a tutti. Inoltre questa pratica, lecita, necessaria e virtuosa, avrà anche l’indubbio vantaggio di eliminare ingiusti sospetti in merito al contenuto del sermone che noi ben sappiamo essere sempre rivolto all’insegnamento del bene e della giustizia.”
Il Fondo monetario internazionale ha recentemente aggiornato le previsioni di crescita del PIL italiano per…
Migliorare il benessere psicofisico attraverso il nuoto Messina, 16 luglio 2024 - Missione compiuta per…
Pescara, 16 luglio - La Asl di Pescara è stata condannata a risarcire oltre 900mila…
Da martedì 16 luglio arriva in radio “La Bachata (Napoli version)” feat. Mario Forte, il singolo…
Fuori il video de il “Gelataio”, il nuovo inedito di Francesco Salvi, prodotto da Agosta & Mitch DJ, ironico messaggio…
Da venerdì 19 luglio 2024 è in rotazione radiofonica “KATMANDU”, il nuovo singolo di RICCARDO…