di Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, BlueBay Asset Management:
“Oggi la BCE è stata decisamente più aggressiva delle altre banche centrali, e forse a ragione: un euro più forte migliorerà le dinamiche delle partite correnti portando a un calo dei prezzi del petrolio e del gas. L’Europa tende ad avere scadenze complessive dei mutui più lunghe rispetto a Paesi come la Norvegia o il Regno Unito, il che significa un minore impatto sui redditi discrezionali. Concordiamo sul fatto che la crescita è molto probabilmente più forte di quanto il mercato si aspettasse, ma la BCE è stata ancora più aggressiva di quanto ci aspettassimo nelle sue proiezioni.
La lenta crescita prevista per l’anno prossimo ci rende difficile aspettarci un aumento marcato dell’inflazione core nel 2023, con ripercussioni sulla previsione di inflazione complessiva del 3,4% per il 2024.
Poiché la Presidente Lagarde non sembra intenzionata a cambiare rotta, ci aspettiamo altri 50 pb a febbraio, seguiti da 50 pb a marzo e 25 pb a maggio. La BCE potrebbe quindi fermarsi al 3,25%, un livello superiore alle nostre precedenti aspettative di un rialzo più contenuto a marzo, per poi terminare al 3%.
Tuttavia, dato che la BCE ha superato i mercati, la curva dei rendimenti dovrebbe iniziare a invertirsi ulteriormente da qui in poi e prezzare una flessione più profonda, con il rischio che le condizioni finanziarie diventino troppo rigide nel corso del prossimo anno.”
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