Secondo un’analisi del Centro studi di Unimpresa, nel 2023 la spesa totale delle famiglie italiane ha raggiunto i 1.258 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2019. I dati mostrano come la spesa per la casa rappresenti quasi un terzo del totale, con 364 miliardi di euro destinati a utenze, mobili e manutenzione. In controtendenza, invece, è la spesa per istruzione, che rappresenta solo l’1% del totale, con un calo del 2% rispetto al 2019.
Nel dettaglio, la casa si conferma la voce di spesa principale per le famiglie italiane, assorbendo il 30% del budget. A seguire troviamo la spesa per alimenti, che nel 2023 ha toccato i 185 miliardi di euro, con un incremento del 19% rispetto ai dati pre-pandemia. Unimpresa evidenzia come l’inflazione abbia avuto un impatto significativo su questi dati, spingendo molte famiglie a destinare una fetta maggiore del loro reddito a beni essenziali.
Anche la spesa per trasporti è cresciuta, raggiungendo i 160 miliardi (+14%), rimanendo stabile al 13% del totale. La voce di spesa relativa ai beni e servizi vari ha registrato la crescita maggiore, con un aumento del 34%, per un totale di 150 miliardi di euro. Anche la spesa sanitaria ha visto un aumento significativo, salendo del 12% dal 2019 al 2023, con 43 miliardi di euro destinati a fronteggiare le carenze del sistema sanitario pubblico.
Un dato preoccupante evidenziato dal report di Unimpresa riguarda la spesa per istruzione. Con soli 9,7 miliardi di euro destinati a libri e formazione, questo settore rappresenta appena l’1% dei bilanci familiari. Si tratta dell’unica voce che ha registrato una riduzione rispetto al 2019, con un calo del 2%. Questa tendenza solleva importanti interrogativi sul valore che viene attribuito all’istruzione nel contesto italiano.
Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha commentato questi dati, sottolineando come essi riflettano i problemi strutturali del sistema pubblico e alcune tendenze negative a livello culturale. “La poca attenzione all’istruzione e le carenze del sistema sanitario nazionale sono segnali preoccupanti che richiedono un intervento urgente”, ha affermato Ferrara.
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