Torre Annunziata (Napoli) – L’ennesimo crollo di un palazzo. Il dolore questa volta investe la città di Torre Annunziata, al centro del golfo di Napoli, dove una palazzina di quattro piani è crollata a prima mattina: triste è il bilancio di sette dispersi di cui due bambini.
Non poche sono le critiche ad un sistema che ancora oggi vede persone innocenti diventare vittime di condizioni di insicurezza che potrebbero essere evitate, soprattutto alla luce di leggi stringenti che da anni vengono prodotte nel nostro Paese e che, di fronte a tale dolore, sembrano diffondere tutto l’influsso della loro maleodorante inutilità.
Quale la causa del crollo? Voci di stampa hanno detto che c’entra la ferrovia vicina. Il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione ha fugato ogni dubbio in proposito e dai microfoni di Radio 24 intervistato da Simone Spetia a Effetto Giorno ha dichiarato: “In questo momento sono in corso gli scavi, si sta cercando di trovare qualcuno, non c’è sosta in questo lavoro, a turno, ogni mezzora c’è il cambio di 49 vigili del fuoco, tanti della polizia, tanti carabinieri e tanti volontari stanno scavando con le mani per cercare di trovare qualcuno in vita”.
Sui dispersi aggiunge: “C’è un’ottava persona che non riusciamo a rintracciare, una signora anziana che vive da sola, che non ha parenti e che in genere va a correre a quell’ora. Non siamo ancora riusciti a rintracciarla”. Il sindaco conferma anche che tra i dispersi c’è “una famiglia intera, due adulti e due bambini, 13/14 anni la bambina e 7/8 il maschietto”.
In merito ai lavori di ristrutturazione che si stavano svolgendo in un appartamento e all’eventuale legame con il crollo il Sindaco conferma a Radio 24 che “assolutamente no” non c’erano avvisaglie di cedimento e sottolinea: “Nella mansarda di questa palazzina abitava un tecnico del comune esperto, se ci fossero state avvisaglie sicuramente se ne sarebbe accorto”. Sul nesso tra il crollo del palazzo e il passaggio del treno il sindaco di Torre Annunziata dice a Radio 24: “Il palazzo è stato realizzato negli anni 59/60, all’epoca erano già presenti le ferrovie dello stato, non credo ci sia un nesso tra il passaggio del treno e il crollo”
Fascicolo del fabbricato
“Chiamatelo “fascicolo del fabbricato”, “patente degli edifici”, “carta d’identità dei palazzi” ma un documento che attesti la conformità strutturale di un’opera è ormai un’esigenza normativa non più rinviabile” ha dichiarato Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli, commentando il crollo della palazzina.
«Si tratta di uno strumento che può letteralmente salvare la vita – aggiunge – perché prescrive l’aggiornamento costante dei dati e vincola tutta una serie di specifiche autorizzazioni all’adempimento di procedure che oggi, invece, sono del tutto incontrollabili. Coi risultati che abbiamo sotto gli occhi».
«Il patrimonio edilizio napoletano si sta sgretolando nell’indifferenza generale. E, nei contesti più degradati dal punto di vista socio-economico, questo rappresenta anche un problema di ordine pubblico».
«Ci sono palazzi fatiscenti, abusivi e irregolari, dal punto di vista amministrativo e manutentivo di cui nessuno si preoccupa. Nemmeno, purtroppo, gli Enti locali che dovrebbero invece esercitare il monitoraggio sul territorio. Il “fascicolo del fabbricato” – conclude Falco – è l’unica strada percorribile ma purtroppo ancora tanti non se ne rendono conto».
Sullo stesso tenore è l’intervento di Egidio Grasso, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, che sulla tragedia di Torre Annunziata ha dichiarato: “In Campania dovrebbe essere utilizzato immediatamente il fascicolo del fabbricato, che riuscirebbe ad aumentare la consapevolezza del rischio nei cittadini”.
“Purtroppo ci troviamo ancora una volta dinanzi ad una terribile tragedia, – spiega Grasso – come il crollo della palazzina di Torre Annunziata, che evidenzia la criticità e la fragilità del costruito e del territorio campano e italiano. È uno dei punti di debolezza, che sono ben noti agli addetti ai lavori e che si trasformano in disastri per la mancanza di una cultura della conoscenza e della prevenzione. Infatti solo l’adozione di misure conoscitive e quindi preventive, in sinergia tra le varie professionalità tecniche, di cui il fascicolo del fabbricato potrebbe essere la sintesi, riuscirebbe ad aumentare la consapevolezza del rischio nei cittadini. Tra l’altro il fascicolo del fabbricato potrebbe essere un utilissimo strumento da adottare ed integrare nei piani di zonazione sismica e in quelli di emergenza comunale (meglio noti come piani di protezione civile). L’Italia e la Campania sono territori fragili, dove c’è una scarsa sensibilità geologica e, quindi, una sottovalutazione dei problemi. È una seria carenza culturale che da sempre l’Ordine dei Geologi della Campania cerca di colmare, attraverso la divulgazione di questi semplici concetti, trovandosi, spesso, di fronte a veri e propri muri di gomma”.
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