I debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese italiane sta colpendo l’economia di tante aziende soprattutto quelle edili. Sebbene il piano di rientro sia iniziato con le certificazioni dei crediti, le imprese continuano a fare fatica e denunciano che nel primo semestre del 2014 l’81% delle imprese edili registra ancora ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione.
La conseguenza dei ritardi è avere meno liquidità per investimenti e se ci si mette anche il più difficile credito dalle banche allora la questione diventa molto dura. Il 53% delle imprese ha ridotto gli investimenti previsti ed il 36%, uno su tre, ha dovuto ridurre il numero dei dipendenti.
Lo Stato non paga velocemente e a pagare subito sono le aziende e soprattutto i poveri lavoratori che vengono licenziati. Il tutto mentre lo Stato annuncia riforme per l’economia e il lavoro.
In attesa di maggiore coerenza da parte di chi Amministra l’Italia, l’Ance, associazione nazionale di costruttori edili, lancia l’allarme “i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione continuano a determinare una situazione di estrema sofferenza nel settore delle costruzioni, uno dei settori più colpiti dal fenomeno in Italia”.
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