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Decreto mille proroghe: Avis e le sfide del 2015

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Avis

Milano, 7 gennaio 2015 – “In questi ultimi giorni sono balzate agli onori della cronaca alcune vicende che riguardano la donazione di sangue. La prima, datata fine 2014, riguarda la deroga contenuta nel cosiddetto decreto “mille proroghe” che di fatto sposta di sei mesi il termine ultimo per mettersi a norma sull’accreditamento delle strutture trasfusionali. Le associazioni ne sono venute a conoscenza solo a cose fatte, e questo ha creato non poche perplessità e disappunto. Sicuramente ci saranno state delle ragioni per la deroga, alcune comprensibili, altre meno, comunque non condivise con noi. Moltissime sedi Avis si sono impegnate duramente per essere in regola in tempi che dovevano essere certi e che in realtà non lo sono stati, con notevoli sforzi sia dal punto di vista umano sia economico, adoperandosi sino all’ultimo minuto utile per perseguire l’obiettivo prefissato e da tutti condiviso. Ci auguriamo che questi sei mesi in più servano davvero a sistemare poche minuzie, ma riteniamo indispensabile che il termine del 30 giugno sia davvero non più derogabile. Ne va della serietà di tutto il sistema trasfusionale italiano, di cui le associazioni di volontariato sono un importantissimo attore. E ne va dell’impegno quotidiano dei nostri volontari e dei nostri donatori, un impegno solidale ed etico al servizio dei malati cui dobbiamo garantire una terapia trasfusionale sicura e di qualità.
E qui ci colleghiamo all’altra recente vicenda di cronaca, dalla quale risulterebbe che alcuni operatori pubblici si siano assentati in massa dal lavoro, adducendo tra le altre giustificazioni anche la donazione di sangue.
La donazione è un gesto gratuito e volontario, che deve essere sempre responsabile e consapevole. Un tale piccolo grande gesto di generosità gratuita mal si concilia con assenze strategiche. È pur vero che l’astensione dal lavoro è consentita, ed è una conquista che è stata ottenuta con molti sacrifici, ma deve valere sempre il rispetto di un principio etico fondamentale, quello di non nuocere agli altri. Questo principio, che vale per ogni cittadino, ancor di più deve valere per chi si adopera per la pubblica utilità.
Ci auguriamo che il 2015 sia un anno in cui le sfide siano portate avanti con responsabilità e maggiore impegno, perché ce lo chiedono i malati bisognosi di sangue e farmaci plasmaderivati. Davanti a queste sfide l’Avis non si tirerà indietro, come ha sempre fatto nei suoi quasi 90 anni di storia.”

AVIS Nazionale

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