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Economia

Fed: aspettiamo e vediamo – AcomeA SGR

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A cura di Martina Daga, Macro Economist, AcomeA SGR

Durante il meeting di politica monetaria di ieri la Fed ha deciso all’unanimità di mantenere il target range dei fed funds fermo, pari al 5.25% – 5.50%. Come da attese, è stata dunque confermata la pausa nel ciclo dei rialzi dello scorso meeting, senza chiudere, tuttavia, a ulteriori rialzi in futuro. Durante la conferenza stampa Powell ha riconosciuto che in questo momento l’inflazione sta scendendo, ma è ancora troppo alta rispetto al target del 2%Il mercato del lavoro è ancora troppo forte nonostante si riconosca che la domanda e l’offerta di lavoro si stiano lentamente ribilanciando. Anche la crescita economica è ancora troppo forte, con un tasso annualizzato di crescita del Pil, nel terzo trimestre 2023, stimato al 4.9%, anche se le previsioni mostrano un rallentamento nel ritmo di crescita dei prossimi mesi.

In questo contesto, il board della Fed vuole procedere con cautela, dopo un ciclo di rialzi finora pari complessivamente a 525 bp e un programma di Quantative Tightening che ha portato alla riduzione del portafoglio titoli detenuto dalla Fed per circa mille miliardi di dollari, e si sta ancora chiedendo se la stance di politica monetaria sia sufficientemente restrittiva. Powell ha dichiarato che è ancora prematuro parlare di tagli.

Una delle principali novità del meeting di ieri è stata l’aggiunta di un riferimento alle condizioni finanziarie come forza che pesa sull’attività economica. Oltre a vari elementi, tra cui il dollaro forte, si riferisce principalmente alla crescita dei rendimenti dei titoli di Stato in particolare nella parte lunga della curva. Gli effetti sull’economia sono ancora molto incerti, ma è un elemento strettamente monitorato dal board della Fed: un inasprimento delle condizioni finanziarie va nella stessa direzione della politica monetaria restrittiva della Fed e potrebbe dunque rafforzarne l’effetto sull’economia. Anche se Powell ha dichiarato che per avere conseguenze sulle prossime decisioni di politica monetaria, l’inasprimento delle condizioni finanziarie debba essere sufficiente persistente nel tempo.

È stata sottolineata la forza della crescita economica e anche le stime del terzo trimestre di quest’anno hanno stupito sostanzialmente al rialzo. Prima di essere sicura che l’inflazione converga verso il target del 2%, la Fed ha bisogno di vedere un rallentamento nella crescita economica e un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro, anche se in questo momento una recessione non è lo scenario più probabileLa Fed, dunque, prende tempo, per monitorare i prossimi dati macroeconomici, e vedere se effettivamente la forte crescita economica registrata recentemente rallenterà, garantendo così la convergenza dell’inflazione verso il target; per aiutare il board a raggiungere questo obiettivo servirebbe un persistente inasprimento delle condizioni finanziarie.

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