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Categories: Esteri

Gaza. Sterminata famiglia palestinese. 485 morti accertati.

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Donato
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Guerra Israele Gaza

La follia non trova pausa. Secondo quanto riferisce il portavoce dei servizi di sicurezza locale Ashraf al-Qudra, sono stati scoperti e identificati i corpi di 11 palestinesi uccisi a Sajaya, tra la città di Gaza e la frontiera israeliana.
Il bilancio dei palestinesi uccisi ieri mattina a Sajaya sale così a 73; 449 sarebbe il tragico bilancio di vittime dell’inizio dell’offensiva.
Ma si apprende che questa mattina il fuoco israeliano ha sterminato una intera famiglia.
Almeno 9 palestinesi, tra i quali 7 bambini, sono morti questa mattina in un raid israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le vittime, secondo fonti mediche palestinesi, appartenevano alla stessa famiglia che risiedeve nella casa colpita dall’attacco.
Salgono così a 485 i morti palestinesi dall’inizio dell’offensiva israeliana.

Intanto qualche ora fa nella torre di cristallo di New York è stata celebrata la riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul conflitto di Gaza e sugli ultimi sviluppi dell’offensiva israeliana nell’enclave palestinese controllata da Hamas.

A richiederlo sarebbe stata la Giordania, dopo l’appello rivolto in tal senso da Doha dal presidente palestinese Abu Mazen. Nell’attesa di conoscere l’esito dell’incontro da Israele arriva la notizia che “Nessun militare è stato rapito” contrariamente a quanto diffuso ieri sera. L’ambasciatore israeliano alle Nazioni
Unite, Ron Prosor, ha smentito, infatti, il rapimento di un soldato rivendicato da Hamas.
“Nessun soldato israeliano è stato rapito, queste voci sono false”, ha dichiarato Prosor rispondendo ai giornalisti a margine della riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla situazione a Gaza.

Nel frattempo Obama chiede “un immediato cessate il fuoco” tra Israele e Hamas, basato sull’accordo che pose fine alle ostilità nel novembre 2012.
Lo riporta Haaretz, riferendo di una seconda telefonata del presidente Usa, Obama, al premier israeliano Netanyahu.

Ma Israele per ora non fermerà gli attacchi. “L’operazione continuerà fino a quando non sarà riportata la calma nel sud del Paese” ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yaalon, che non ha escluso il richiamo di altri riservisti “se sarà necessario”. Yaalon ha detto che finora sono stati colpiti più di 2.700 obiettivi nella Striscia di Gaza.

La violenza continua. La pace tanto auspicata e richiamata continuamente anche da Papa Francesco per ora non trova ingresso e ospitalità nei cuor di chi ha il potere di fermare il grido assassino delle armi.

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Tags: Gazaisraele

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