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Economia

J. SAFRA SARASIN Outlook 2024: tre fattori guideranno i mercati valutari del G10

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A cura di Karsten Junius, CFA, Chief Economist di J. Safra Sarasin

Nonostante un recente indebolimento, il dollaro USA continua a essere molto apprezzato rispetto alla maggior parte delle valute del G10. Ciò riflette in larga misura la politica monetaria relativamente restrittiva della Fed, indicata dai differenziali dei tassi impliciti nella regola di Taylor. Nel prossimo anno, riteniamo che tre fattori principali domineranno le dinamiche valutarie: (1) una svolta dovish nella politica della banca centrale, (2) un’elevata incertezza del mercato e (3) una moderata ripresa dell’area dell’euro.

Nel 2024, riteniamo che la depressione del risparmio personale e l’impulso fiscale netto negativo porteranno a un rallentamento più marcato della crescita statunitense e, in ultima analisi, a una svolta dovish nella politica della banca centrale. In media, gli ultimi cinque cicli di rialzo dei tassi della Fed hanno favorito sia l’euro che il franco svizzero nei mesi precedenti e successivi al primo taglio dei tassi. Questa volta, riteniamo che all’interno del G10 FX, lo yen giapponese dovrebbe registrare una performance particolarmente positiva nei confronti del dollaro USA una volta che i tagli dei tassi della Fed saranno stati messi a fuoco.

Lo yen dovrebbe inoltre beneficiare della fine della politica di controllo della curva dei rendimenti della BoJ, che prevediamo per la prima metà del 2024. Anche se in misura minore, una svolta dovish nell’orientamento di politica monetaria della Fed dovrebbe favorire il rimbalzo delle valute scandinave, che hanno risentito pesantemente delle divergenze politiche tra la Fed da un lato e la Riksbank e la Norges Bank dall’altro.

Ma soprattutto, ci aspettiamo che l’oro sia il principale beneficiario della riduzione dei tassi d’interesse, data la sua elevata sensibilità ai rendimenti reali. La passata correlazione negativa del metallo prezioso con il rendimento dei TIPS statunitensi a 10 anni suggerisce che potrebbe salire di circa il 15% nel caso in cui i rendimenti reali scendessero di 100 pb, come potremmo vedere nel prossimo anno. Rimaniamo cauti sulla sterlina, data la relativa debolezza dell’economia britannica.

Più in generale, riteniamo che l’incertezza del mercato sia destinata a rimanere elevata nel 2024. In particolare, la probabilità di una recessione negli Stati Uniti e le varie fonti di incertezza geopolitica sostengono una performance superiore delle valute rifugio. Nell’ambito del G10 FX, ci aspettiamo che il franco svizzero e lo yen giapponese dimostrino il loro vantaggio relativo una volta che il rallentamento dell’economia statunitense sarà più pronunciato. Entrambe le valute tendono ad essere molto anticicliche e di solito beneficiano del calo dei rendimenti statunitensi. Per quanto riguarda l’incertezza geopolitica, notiamo che l’oro reagisce in modo molto sensibile alle minacce geopolitiche, così come il franco svizzero, il che dovrebbe creare opportunità temporanee.

Come terzo tema chiave, ci aspettiamo una moderata ripresa nell’area dell’euro, che dovrebbe sostenere l’euro nel prossimo anno. In primo luogo, i dati indicano che lo shock delle ragioni di scambio dello scorso anno si è ampiamente invertito. In effetti, le variazioni dei prezzi relativi sembrano molto più favorevoli per l’area dell’euro e suggeriscono che l’EUR-USD dovrebbe essere leggermente più alto. Dato che le autorità cinesi hanno recentemente dimostrato una maggiore disponibilità a sostenere l’economia interna, ci aspettiamo che la crescita cinese si stabilizzi nel prossimo anno.

Questo dovrebbe sostenere l’euro, insieme al dollaro australiano e a quello neozelandese. Infine, ci aspettiamo che l’aumento dei salari reali sostenga una ripresa dei consumi privati, che dovrebbe contribuire a riportare la dinamica ciclica relativa a favore dell’euro.

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