A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
Milano, 21 settembre 2023 – Nel corso del meeting di ieri, la Fed ha deciso per la seconda volta in un anno di lasciare i tassi d’interesse invariati. Questo stop alla sua politica monetaria restrittiva, giunta al culmine con i dieci rialzi consecutivi decisi tra marzo 2022 e maggio 2023, era stato ampiamente previsto dai mercati, che fino a ieri stimavano solo l’1% di probabilità di un nuovo aumento dei tassi.
Come dichiarato dallo stesso Powell, la strategia della Fed è ora quella di lasciar passare del tempo per poter quantificare l’impatto effettivo sull’economia della stretta monetaria, prima di decidere come proseguire la battaglia contro l’inflazione verso l’obiettivo del 2%, senza però chiudere la porta a futuri rialzi dei tassi, anche entro la fine dell’anno.
Questa posizione “attendista” consentirà alla Fed di guadagnare altre sei settimane per poter trarre le sue conclusioni prima del meeting di novembre. Nel frattempo, l’interesse dei commentatori si concentra sui report trimestrali su indicatori chiave come tassi d’interesse, PIL, inflazione e disoccupazione.
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