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La tragedia dell’aereo civile malese abbattuto tra Ucraina e Russia. 298 morti

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Donato
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Chi ha abbattuto l’aereo civile della Malaysia Airlines? Perchè? Sono le domande che il mondo si pone in queste ore cercando di individuare la risposta tra decine di notiziari che le tv trasmettono in ogni lingua, in ogni Paese.
Tutto inizia con un Interfax: “precipita Boeing in Ucraina con a bordo 298 persone. Tutti morti”. Qualche minuto per realizzare la notizia che si rincorre nel mondo. L’aereo è un Boeing 777 della Malaysia Airlines partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur ed è caduto in al confine tra Ucraina e Russia a 40 km da Donestsk. L’ipotesi di abbattimento da un missile si fa subito strada. A bordo 298 esistenze tra passeggeri (283) e personale dell’equipaggio (15).

Dopo qualche minuto l’ipotesi diventa conferma ed arriva da Kiev, capitale dell’Ucraina. L’aereo della Malaysia Airlines sarebbe stato abbattuto da un missile Buk terra-aria ad una altezza di 10 mila metri, nell’Ucraina dell’est, vicino al confine russo. A dichiararlo è il Ministro dell’interno ucraino.
Cos’è il Buk? E’ un missile che si lancia da terra e deve colpire obiettivi in volo. Ha una gittata massima di 30 km e una quota massima di tangenza di 14.000 metri. Il volo è scomparso dai radar quando si trovava a quota 10.000 metri.

Ma chi ha lanciato il missile? Russia e Ucraina sono praticamente in agitazione da mesi. La risposta è semplice e complessa al momento. O Russia o Ucraina. Ma nessuno dei due Paesi ammette di avere responsabilità, anzi, la strategia è accusare il nemico. Il ministro dell’Interno ucraino ha affermato che il missile terra aria Buk è stato sparato dai miliziani che combattono per la secessione da Kiev. Dal canto loro i separatisti dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk hanno negato qualsiasi loro coinvolgimento,ribadendo di non avere missili in grado di abbattere un aereo che voli a 10 km.

Ma torniamo a qualche ora prima. Amsterdam, aeroporto. 283 persone tra uomini, donne e bambini sono in fila al gate per l’imbarco. Persone che tornano alla propria vita normale nel proprio Paese, al lavoro, o persone che si concedono qualche giorno di vacanza. Persone che hanno tutta una vita davanti, tante cose ancora da fare.
Tra quelle persone ci sono 154 cittadini olandesi, la maggioranza, 27 gli australiani e 23 i malesi. Per altri 47 passeggeri non si conoscono ancora le nazionalità. Per loro la guerra tra Kiev e Mosca è molto lontana. E’ lontana dall’Olanda. E’ lontana dalla Malesia. Sembra di aver già visto quelle persone a Bologna mentre si imbarcavano per Palermo passando per Ustica. Sembra averle già viste mentre salivano sulla United Airlines quella mattina dell’11 settembre.
Quelle speranze sono tutte morte a causa di una azione di guerra. Sono diventati corpi sparsi qua e là mentre negli stessi minuti della loro individuazione il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama parlavano al telefono dell’aereo precipitato in Ucraina.

C’erano tanti olandesi ma secondo fonti Usa anche 23 passeggeri americani e media britannici parlano di 9 cittadini del Regno Unito a bordo.

In quei minuti ha parlato anche il primo ministro malese Najib Kazak ed ha annunciato l’apertura “immediata” di una inchiesta sull’accaduto, dicendosi “scioccato” dalla notizia. La Malaysia Airlines è la stessa compagnia del volo misteriosamente scomparso lo scorso marzo, che si crede sia precipitato nell’Oceano Indiano.
Decine di corpi rinvenuti dai separatisti filorussi tra cui molti, molti bambini. Che ne sanno loro della guerra?. Andrei Purghin, vicepremier dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, ha promesso che le scatole nere verranno consegnate ai russi. 298 vite la cui tragica sorte è scritta in due scatole nere.

Anche in Italia la notizia è risuonata con tutto il suo tremendo tagico bagaglio di domande. E lo sa bene il Premier Matteo Renzi che non può esimersi da una dichiarazione: “Una notizia drammatica e dai contorni molto preoccupanti”, la definisce il premier italiano che guida il semestre dell’Unione europea. Quali sono i contorni molto preoccupanti? Chi ha dato l’ordine di abbattere l’aereo? Perché? E’ stato solo un incidente?

Le domande sono troppe e non è detto che sia un bene che il mondo ne conosca la risposta. Conoscerà senz’altro una risposta. Quella che arriverà dall’ “indagine internazionale per fare piena luce su questa tragedia” chiesta dall’Alto rappresentate Ue Catherine Ashton che si dice “scioccata dalle notizie sulle circostanze per la tragica perdita” . “Le circostanze devono essere chiarite senza ritardo”, afferma,”è la dimostrazione del perché sia urgente mettere fine a conflitto nell’Ucraina dell’Est”.

Negli stessi minuti i separatisti filorussi avrebbero annunciato al mondo di aver recuperato la scatola nera. Ancora qualche minuto e arriva l’altro annuncio “abbiamo prove contro Mosca”. E’ la sicurezza ucraina a riferirlo? Per ora un tweet su Breaking News secondo il quale l’Ucraina avrebbe intercettato conversazioni telefoniche, tra cui una tra un funzionario dei servizi russi ed un comandante dei ribelli che ammetterebbero il loro coinvolgimento nell’abbattimento dell’aereo malese. Dal Wall Street Journal arriva poi la notizia che i servizi Usa (bravi anche loro) confermano che l’aereo malese è stato abbattuto da un missile, ma non
sono in grado di attribuirne la responsabilità ai separatisti filorussi o alle forze armate di Kiev o di Mosca. Come dire la Nsa sa quante volte la Merkel ha parlato al telefonino e magari anche cosa diceva ma non possono sapere chi ha lanciato il missile.

“Chi ha lanciato il missile?” E’ questa la domanda che Obama ha fatto a Putin nel colloquio telefonico? Può darsi. E Putin avrà senz’altro risposto: “Kiev”.
Per Vadimir Putin Kiev è responsabile per il disastro del Boeing 777 della Malaysia Airlines perché l’aereo è stato abbattuto nei cieli dell’Ucraina e questo disastro si sarebbe evitato se Kiev non avesse ripreso le operazioni militari nelle regioni orientali.
Chi ha abbattuto quell’aereo e perché? Danno collaterale (in guerra si dice così) o volontà di abbatterlo? E in quest’ultimo caso perché? Chi c’era tra quelle 298 persone per meritare il sacrificio di uomini, donne e molti, molti bambini che non sapevano niente della guerra?

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