Nella stazione navale Mar Grande di Taranto, a bordo della portaerei Cavour, la cerimonia di passaggio di consegne con l’ammiraglio di squadra Paolo Treu che lascia oggi il servizio attivo.
Lo scorso 16 luglio a bordo della portaerei Cavour ormeggiata nella Stazione Navale Mar Grande di Taranto, l’ammiraglio di squadra Paolo Treu ha passato il timone della Squadra navale (CINCNAV) all’ammiraglio di squadra Enrico Credendino.
La cerimonia, in alcuni momenti anche toccante, ha avuto il suo culmine nella tradizionale formula del riconoscimento e della consegna della bandiera di guerra delle Forze navali, un ideale passaggio di testimone del cuore pulsante della Marina, uomini, navi, sommergibili e velivoli che il comando della Squadra coordina e guida secondo le direttive dello Stato maggiore.
“Il comando della Squadra navale ha in carico la cruciale gestione della funzione operativa e addestrativa della forza armata e l’approntamento operativo dello strumento aeronavale – ha dichiarato il sottosegretario di stato alla Difesa senatrice Stefania Pucciarelli – per assicurare la sicurezza degli spazi marittimi nazionali, ma anche la proiezione avanzata con funzioni di deterrenza attiva, monitoraggio, presenza, sorveglianza e prontezza d’intervento a tutela degli interessi nazionali quasi interamente dipendenti dalla dimensione marittima”.
Prima della cerimonia per l’ammiraglio Credendino e al termine per l’ammiraglio Treu, si è svolta una rassegna navale con gli equipaggi schierati sui ponti scoperti di alcune navi della Marina, un simbolico saluto alle dipendenze organiche di CINCNAV che si compone di circa 18.000 militari, 91 navi, 6 sommergibili, 75 aerei ed elicotteri e comandi importanti quali la brigata Marina San Marco, il centro telecomunicazioni e il C4s.
“Siamo stati sottoposti a tagli drammatici ma abbiamo cercato di operarli il più possibile lontano dalla Squadra navale perché, per tutta la Difesa, è lo strumento più flessibile, versatile, efficace che può rischierarsi lontano, dove si originano le crisi e intervenire prima che arrivino a toccare le nostre coste” così il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone.
Nel suo discorso di saluto l’ammiraglio Treu ha ripercorso un mandato ricco di sfide, durante il quale è stata affrontata l’emergenza del Covid-19, che ha messo a dura prova la prontezza dello strumento aeronavale. Grazie ad un accurato protocollo di contrasto alla pandemia, sviluppato in collaborazione con lo Stato Maggiore della Marina Militare, la Squadra navale ha onorato tutti gli impegni operativi programmati, in ambito sia nazionale che internazionale.
“Sono stato onorato e felice di essere stato al comando della Squadra navale proprio in questo periodo storico, riuscire ad assolvere tutte le missioni e operazioni programmate è stato sicuramente sinonimo di impegno e dedizione a dimostrazione di una Italia combattiva e resiliente” ha concluso l’ammiraglio.
L’ammiraglio Credendino, nel prendere la parola, ha ringraziato i suoi predecessori, in particolare proprio l’ammiraglio Treu ed ha continuato: “Ammirato dalle capacità dimostrate dal personale della Squadra navale nell’ultimo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia che non ne ha fiaccato spirito, entusiasmo ed operatività. È da loro che voglio partire, ed è su loro che la Squadra navale fa pieno affidamento.”
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