Nel primo trimestre del 2024, il mercato immobiliare residenziale ha registrato un calo del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, con 154.770 transazioni. Tra le principali città, Milano ha subito il calo maggiore (-13,2% con 5.141 transazioni), seguita da Torino (-10,2% con 3.193 transazioni) e Roma (-6,9% con 7.703 transazioni). La quota di nuove abitazioni vendute nelle grandi città è inferiore al 7%, con un calo delle transazioni del 23% rispetto al primo trimestre del 2023.
Secondo Abitare Co., i principali fattori che influenzano la frenata del mercato immobiliare includono la mancanza di nuove case ad alta efficienza energetica, l’incertezza economica e la diminuzione del potere d’acquisto. Inoltre, gli investimenti nel residenziale sono calati del 35% nel primo trimestre del 2024 e molti immobili ristrutturati con il Superbonus sono stati ritirati dal mercato a causa della maggiore tassazione sulle plusvalenze.
Le abitazioni acquistate tramite mutuo hanno raggiunto i minimi storici, con poco più di 56mila transazioni, pari al 40% del totale. Questo è dovuto all’aumento del costo del denaro da parte della BCE per contrastare l’inflazione. Prima della pandemia, circa il 53% delle famiglie acquistava casa con un mutuo, ma oggi questa percentuale è scesa al 40%.
Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co., commenta: “Nonostante l’ultimo trimestre del 2023 abbia registrato un rallentamento della curva negativa delle compravendite (-3,3% sul quarto trimestre 2022), i primi tre mesi del 2024 restano in territorio negativo. La crescita dei prezzi di vendita, confrontata con il potere d’acquisto delle famiglie, sta frenando la propensione all’acquisto. Inoltre, l’accesso al credito è sempre più difficile.”
La mancanza di nuove abitazioni pesa particolarmente sull’andamento delle compravendite. Milano è l’unica città con una quota di nuove case vendute superiore al 10% (12,6% con 648 transazioni). Roma ha venduto 670 nuove case (8,7% del totale), mentre altre grandi città come Firenze e Napoli hanno registrato vendite inferiori alle cento unità.
L’incertezza economica e il calo del potere d’acquisto influenzano fortemente le decisioni familiari, specialmente per acquisti importanti come la casa. La propensione al risparmio è diminuita, e gli investimenti nel residenziale sono calati di oltre 50 punti percentuali dal 2022.
La domanda di nuove case ad alta efficienza energetica è in crescita, ma l’offerta resta insufficiente. Inoltre, la tassazione sulle plusvalenze derivanti dal Superbonus rende meno conveniente la vendita di immobili ristrutturati. Questi fattori contribuiscono a un mercato immobiliare in difficoltà nel primo trimestre del 2024.
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