Sono andate a combattere in Siria anche “48 persone collegate a vario titolo al nostro Paese di cui due di nazionalità italiana, uno è Giuliano Delnevo”, sostiene il ministro dell’Interno. L’Italia e Roma, come culla della cristianità sono un obiettivo “non secondario” dello Stato islamico, dice il Ministro. Ma ora non ci sono “evidenze investigative di progettualità terroristiche” da compiersi in Italia.
Sull’Isis in particolare Alfano spiega come lancia “una sfida senza precedenti alla sicurezza globale” anche per le ingenti risorse di finanziamento, soprattutto il petrolio. “Occorre rafforzare le armi legislative in materia di antiterrorismo” per combattere ogni tipo di minaccia.
Alfano non chiarisce se è previsto anche da noi un “Patriot Act” con limitazioni alla privacy e alle garanzie civili dei cittadini italiani che per qualche modo dovessero essere interessati al controllo ed a verifiche dei nostri servizi di intelligence o a quelli di Paesi alleati.
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