La nascita prematura rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, in particolare per i neonati estremamente pretermine, cioè, nati prima della 28ª settimana di gestazione (7,5% del totale dei prematuri per il Network INNSIN Rapporto 2023).
La nascita pretermine è una sfida cruciale per la salute pubblica, soprattutto per i neonati estremamente pretermine, cioè nati prima della 28ª settimana di gestazione. Con i progressi della medicina, la sopravvivenza di questi piccoli è migliorata, ma permangono complicazioni significative, sia in età infantile che in età adulta. E’ quanto emerge dal XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), che si conclude oggi a Padova.
Il focus della ricerca neonatologica si concentra sulla prevenzione e sul trattamento degli esiti respiratori. Le nuove terapie mirano a riprogrammare lo sviluppo del polmone immaturo e prevenire l’infiammazione. Le vescicole extracellulari e l’Insulin-like growth factor-1 (IGF-1) sono tra le soluzioni più promettenti e attualmente in fase di studio clinico.
I soggetti nati prematuri presentano un rischio maggiore di problemi respiratori durante tutta la vita. Questa riduzione della funzionalità polmonare è particolarmente evidente nei nati affetti da displasia broncopolmonare (BPD). La gestione di queste condizioni non deve essere confusa con l’asma, poiché i soggetti ex-prematuri presentano un’infiammazione bronchiale differente.
Uno studio recente ha evidenziato che una nascita pretermine aumenta il rischio di insufficienza cardiaca e cardiopatia ischemica in età giovane adulta. La prematurità è infatti legata anche a condizioni complesse come la sindrome metabolica.
Molti nati prematuri riescono a condurre una vita normale, ma per raggiungere questo risultato è fondamentale un supporto medico, educativo e sociale. Gli interventi precoci, insieme a un’adeguata educazione personalizzata e un follow-up continuo, possono migliorare significativamente la qualità della vita e l’autonomia di questi individui.
Un impegno per una medicina di transizione
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) sostiene l’importanza di creare programmi di medicina di transizione e follow-up a lungo termine per garantire un’assistenza più efficace ai nati prematuri durante la loro crescita. Questo approccio permette di affrontare le sfide mediche e migliorare il benessere dei soggetti prematuri nel corso della loro vita.
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