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Ambiente

NUCLEARE. MORELLI: “SUL NUCLEARE IL GOVERNO HA PRESO UN IMPEGNO E NON SARÀ OSTATIVO IN QUESTA DIREZIONE”

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Energia: infrastrutture, rinnovabili, atomo e altri futuri  a Italia Direzione Nord

Milano, 21 novembre 2022– Uno spazio di dibattito riservato a “persone che hanno qualcosa da dire” quello di Direzione Nord, l’evento arrivato alla diciassettesima edizione, in corso fino a stasera in Corso Magenta,61 al Palazzo delle Stelline. La “nuova stagione” è il titolo dell’evento di Italia Direzione Nord, promosso dall’Associazione Amici delle Stelline, dalla Fondazione Stelline e da Inrete in collaborazione con Cenacolo Artom e gode del patrocinio di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

ENERGIA: INFRASTRUTTURE, RINNOVABILI, ATOMO E ALTRI FUTURI  il tema del panel a cui hanno preso parte Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe; Stefano Besseghini, Presidente ARERA; Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente Regione Lombardia; Umberto Minopoli, Presidente Associazione Italiana Nucleare; Alessio Torelli, Chairman & Managing Director Snam4Mobility; Paolo Giarda, Responsabile Energie Rinnovabili Carbotermo.

Qual è la filosofia che ispirerà il Governo sulla tematica energetica?“Ci basiamo su quanto lasciato in precedenza e sulle direttive dell’Europa– ha risposto il Sottosegretario Morelli– , ma è evidente che in questo momento si stanno facendo delle valutazioni legate al PNRR, stiamo portando avanti anche una cabina di regia che si è già riunita e che tiene conto di una tecnologia non abbastanza matura per arrivare ad una completa transizione energetica. E soprattutto si sta valutando quali potranno essere gli investimenti di sistema. Sul nucleare il Governo ha preso un impegno e non sarà ostativo in questa direzione, non è pensabile che in futuro ancora milioni di euro possano essere destinati a sopperire all’emergenza energetica e all’aumento dei costi. Il sistema oggi è vittima di questa speculazione e per non fare morire le aziende parte dei fondi vanno a compensazione di quella speculazione di cui siamo vittime, e ancora una volta dall’Europa non ci arriva una carezza perché è un tema che ancora divide molto i vari Paesi europei, si veda la posizione della Francia e quella dell’Olanda. Bisogna far capire che gli interessi energetici dell’Italia e delle sue imprese sono quelli dell’Europa”.

In che modo si coniugano la ricerca di indipendenza energetica e il rispetto dei tempi della transizione ecologica? Preferisco parlare di autonomia energetica- ha detto Cattaneo-. In Lombardia ridurre del 30% i consumi energetici nei prossimi 10 anni è uno degli obiettivi del Piano Energia e Clima approvato di recente. Secondo il documento dovremo spingere sulle rinnovabili, passando da 3,5 milioni di tep prodotte da energie alternative oggi (il 17% dei consumi finali), per arrivare a superare il 30% a 5,9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Quindi, quasi raddoppiare la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Cosa si può fare per proteggere gli utenti dalla tempesta energia?“Che la transizione energetica ci avrebbe messo davanti al problema dei costi era già evidente prima di questa tempesta in realtà – ha risposto Besseghini- . In questo anno e mezzo si sono fatte delle cose importanti per smussare i picchi e si sono definiti degli aspetti importanti anche per tutelare gli utenti in tre modi: la parte più debole deve essere protetta da situazioni insostenibili, poi bisogna fare in modo che il sistema tenga e sia meno esposto oltre che puntare sui servizi di ultima istanza, e fare degli investimenti che diano una prospettiva diversa per raggiungere indipendenza energetica e transizione ecologica”.

“Nel settore dei trasporti – ha aggiunto Torelli– Snam è impegnata da qualche anno puntando su scelte di neutralità carbonica anche attraverso il biogas, che opportunamente trasformato può essere impiegato per arrivare a raggiungere gli obiettivi 2030. In alcuni Paesi che guardano più avanti di noi, ad esempio negli Stati Uniti, si misura anche l’intensità carbonica delle proprie aziende ”.

 “Oggi in Europa stiamo fronteggiando una gravissima crisi energetica perché riusciamo a godere della fornitura di energia elettrica derivante dalle 125 centrali presenti sul territorio europeo, altrimenti gli effetti della guerra sarebbero molto più drammatici- ha spiegato Minopoli-. Abbiamo bisogno quindi della piena capacità di queste centrali”.

Le biomasse sono una risposa possibile? “La transizione energetica ha bisogno di due step: quello che possiamo fare qui e ora, e quello che faremo- ha detto Giarda-. Se il 15% dell’energia proviene da fonte rinnovabile e l’85% dal fossile è evidente che ancora il divario è troppo ampio”.

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