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Economia

PGIM FIXED INCOME: Cosa attendersi dal meeting della BCE

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A cura di Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income

Nonostante i chiari segnali di indebolimento dell’area dell’euro e il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo, ci aspettiamo che la BCE mantenga i tassi invariati al prossimo meeting e che la prospettiva di tagli sia ancora lontana.  Il nostro ragionamento deriva dai commenti della BCE, che suggeriscono che il Consiglio direttivo vorrebbe vedere un allentamento di una serie di fattori che influenzano la pressione inflazionistica interna sottostante.  Ciò include non solo l’inflazione core e dei servizi, ma anche i salari e i margini di profitto delle imprese.  Dunque  il secondo trimestre sarebbe il periodo più prossimo per i tagli. In parole povere, i responsabili della politica monetaria vorranno andare con i piedi di piombo ed essere sicuri che il genio dell’inflazione sia stato rimesso saldamente nella bottiglia.

Oltre ad essere “dipendente dai dati”, la BCE ha dichiarato che gli aumenti dei tassi d’interesse nell’ultima parte del 2023 rappresentano un’assicurazione contro la possibilità di ulteriori shock dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia e contro la prospettiva di un disancoraggio delle aspettative d’inflazione.  Sebbene i prezzi dei generi alimentari e dell’energia siano recentemente diminuiti e le riserve di energia in Europa rimangano elevate, l’escalation delle tensioni in Medio Oriente suggerisce che potrebbe essere troppo presto per abbandonare questa assicurazione.  La nostra ipotesi di base è quindi che la BCE tagli i tassi in estate, lasciando i tassi più vicini al 3% entro la fine dell’anno.


Detto questo, il rapido deterioramento dell’attività alla fine dello scorso anno ha aumentato il rischio che la BCE possa avere adottato una politica eccessivamente restrittiva nel 2023.  L’inflazione a breve termine ha registrato una chiara tendenza al ribasso sia per l’inflazione core che per quella dei servizi, ed è ora pari o inferiore al livello coerente con l’obiettivo del 2%.  In un simile contesto, un’azione più tardiva anziché tempestiva aggraverebbe la pressione al ribasso sull’inflazione, rischiando di tornare al periodo pre-pandemico di inflazione cronica al di sotto dell’obiettivo nella zona.   In questo caso, potremmo vedere la BCE rimuovere l’assicurazione prima piuttosto che dopo, e tagliare i tassi in modo più aggressivo rispetto al nostro scenario di base.

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