Le prospettive economiche restano sfidanti, ma crediamo che gli alti rendimenti rafforzino le argomentazioni a favore degli investimenti in obbligazioni.
A cura di Tiffany Wilding, North American Economist di PIMCO e Andrew Balls, CIO Global Fixed Income di PIMCO
Gli investitori hanno sufficienti motivi di preoccupazione. I mercati sono volatili. L’inflazione è persistente. Si profila il rischio di recessione. C’è tuttavia un aspetto positivo da considerare: con i rendimenti a livelli più alti, crediamo che le obbligazioni siano tornate appetibili. Nelle nostre ultime Prospettive Cicliche “Prevalere sotto pressione” illustriamo le argomentazioni a favore delle obbligazioni, tra cui il maggiore potenziale di reddito e diversificazione da anni, dal nostro punto di vista. Esaminiamo altresì altri attivi e analizziamo approfonditamente i fattori che alimentano l’inflazione, le risposte delle autorità monetarie e l’eventualità di una recessione. Questo blog è una sintesi delle nostre view sull’orizzonte dei prossimi 6-12 mesi.
Il contesto economico
Le tensioni geopolitiche, l’elevata volatilità di mercato e la stretta delle banche centrali a un ritmo che è il più serrato da decenni contribuiscono a un contesto economico di singolare incertezza. Nel nostro scenario di base prevediamo recessioni poco profonde nei mercati sviluppati, soprattutto nell’Area Euro e nel Regno Unito, che sono alle prese con gli sconquassi conseguenti alla guerra in Ucraina. Anche il PIL reale degli Stati Uniti probabilmente registrerà una fase di modesta contrazione.
Al contempo, l’inflazione di fondo al di sopra degli obiettivi delle banche centrali oggi appare più radicata e benché sia tuttora probabile che l’inflazione complessiva alla fine si moderi in modo significativo nel nostro orizzonte ciclico, al momento sembra che verosimilmente impiegherà più tempo a farlo.
Aumento della disoccupazione e inflazione ostinatamente al di sopra dei target è una combinazione che ha messo le banche centrali in una posizione difficile, tuttavia in generale le loro azioni ad oggi indicano che gli istituti centrali sono completamente concentrati sulla lotta all’inflazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci aspettiamo che la Federal Reserve alzerà il tasso di riferimento portandolo in un intervallo del 4,5–5% prima di fare una pausa per valutare gli effetti della stretta sull’economia.
Implicazioni per gli investimenti
A fronte dei rendimenti più alti sulle diverse scadenze, crediamo che le argomentazioni a favore degli investimenti in obbligazioni siano oggi più robuste. Riteniamo che oggi ci si possa aspettare che i mercati obbligazionari di alta qualità offrano rendimenti molto più in linea con le medie di lungo periodo, siamo inoltre dell’avviso che la porzione a breve delle curve dei rendimenti nella maggior parte dei mercati già sconti a sufficienza la stretta monetaria.
Ravvisiamo abbondanti opportunità di cogliere benefici da questo valore in crescita sui mercati obbligazionari. Ad esempio, gli investitori potrebbero coniugare l’esposizione a rendimenti da benchmark di alta qualità – che sono cresciuti in modo significativo nell’ultimo anno – con un’esposizione selettiva a settori a spread di alta qualità, con l’aggiunta di potenziale alfa dalla gestione attiva. Crediamo che il potenziale di rendimento sia convincente alla luce delle prospettive cicliche e che molti investitori potrebbero essere remunerati dal tornare a investire in obbligazioni.
In aggiunta al potenziale di reddito più elevato, i rendimenti obbligazionari sono sufficientemente alti da offrire potenziale di plusvalenze nell’eventualità di esiti di inflazione e di crescita inferiori alle attese o debolezza più marcata dei mercati azionari. Ci attendiamo il riaffermarsi di correlazioni negative più normali fra le obbligazioni di alta qualità e le azioni, con conseguente rafforzamento delle caratteristiche di copertura delle obbligazioni core di qualità, che in generale sono previste crescere in valore in caso di flessione dell’azionario. Inoltre, i maggiori rendimenti offerti sui mercati obbligazionari attualmente potrebbero contribuire a remunerare coloro che scelgono di attendere che passi questo periodo di incertezza e di volatilità potenzialmente più elevata.
Tuttavia, occorre prudenza, e se l’inflazione sarà più vischiosa di quanto ci aspettiamo, le banche centrali potrebbero essere obbligate ad alzare i tassi più di quanto i mercati scontino attualmente, e se le recessioni saranno poco profonde come ci attendiamo, saranno lente a operare tagli dei tassi che stimolano la crescita, vista l’elevata inflazione di partenza.
Pertanto, nei portafogli obbligazionari core, questo è un contesto in cui siamo pronti a prendere la decisione attiva e deliberata di ridurre il rischio su una gamma di fattori di rischio e conservare delle munizioni (ossia mantenere liquidità). La gestione della liquidità è importante sempre ma lo è in particolare in un frangente di mercato difficile e di forte incertezza. In linea con le nostre previsioni di lungo periodo, punteremo a mantenere portafogli che saranno resilienti in un ventaglio di esiti economici, geopolitici e di mercato.
Le nostre view sui diversi altri attivi sono esposte nelle nostre Prospettive Cicliche ma in questa sede evidenziamo, in conclusione, che crediamo che la prevista volatilità nell’economia reale e sui mercati finanziari porterà opportunità appetibili per gli investitori dotati di pazienza e capitale fresco. Il divario fra mercati pubblici e privati nelle valutazioni degli attivi resta estremo ma con il conformarsi dei mercati privati e il palesarsi di difficoltà nello spazio del credito societario e in quello immobiliare dovrebbero emergere opportunità di generare potenzialmente rendimenti di grande valore. Questa è una delle nostre view a più alta convinzione.
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