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Rinite gravidica: si presenta quasi nel 60% delle donne incinte, in aiuto l’acido ialuronico

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Melany Word
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Rinite gravidica

Milano, 17 febbraio 2014 – Spesso, soprattutto in questa stagione, può essere confusa con i segnali tipici del raffreddore: naso chiuso, secrezione abbondante di muco, starnuti a raffica, prurito al naso, voce nasale ma, se questi sintomi appaiono in gravidanza, è più probabile che si tratti di rinite gravidica, una condizione che si riscontra nel 60% delle donne in dolce attesa. I sintomi, generalmente non gravissimi, sono però piuttosto fastidiosi e possono disturbare gli ultimi mesi della gravidanza. Il problema delle riniti indotte dalla gravidanza è tendenzialmente sottostimato a causa di una scarsa conoscenza del fenomeno e anche perché viene generalmente confuso con il banale raffreddore.I medici concordano nel dire che si può parlare di rinite gravidica in presenza di una congestione nasale che si manifesta in assenza di altri indici di infezione delle vie respiratorie (sia di tipo virale che di tipo batterico) o cause di origine allergica. A causare la rinite gravidica sono gli ormoni, gli estrogeni e il progesterone: questi ormoni avrebbero un effetto sull’aumento della vascolarizzazione e delle secrezioni ghiandolari che causano il gonfiore della mucosa nasale e la sua congestione.

Come affrontare un problema tanto fastidioso senza ricorrere ai farmaci – cortisonici, antistaminici o vasocostrittori – comunemente impiegati, ma sconsigliati in gravidanza? La risposta nell’acido ialuronico ad alto peso molecolare, disponibile in farmacia come sodio ialuronato in fiale allo 0,3%.

“Il nostro gruppo di ricerca, coordinato dal Prof. Maurizio Iengo, spiega Elena Cantone – specialista in Otorinolaringoiatra presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Federico II di Napoli – ha dimostrato che c’è una differente concentrazione di ormoni sessuali e dei loro recettori sulla mucosa nasale nelle varie fasi ormonali della donna ed in particolare nel periodo della gravidanza. La rinopatia gravidica ed i sintomi correlati dipendono sia da un effetto diretto degli ormoni sessuali sulla mucosa nasale, sia da uno indiretto, che determinerebbero una variazione di concentrazione locale dei recettori per gli ormoni e di alcuni neurotrasmettitori. L’effetto finale è un aumento della vascolarizzazione e delle secrezioni ghiandolari, che determina uno stimolo continuo sulla mucosa nasale causa di gonfiore e congestione. Il problema è inasprito dalla controindicazione, in gravidanza, all’assunzione di farmaci quali cortisonici e vasocostrittori in genere indicati per la rinite. Lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche possono aiutare ma spesso non sono sufficienti alla risoluzione dei sintomi. Recentemente, prosegue la specialista, si è rivelato efficace e privo di controindicazioni il trattamento con nebulizzazioni nasali di acido ialuronico, che non solo migliora la sintomatologia specifica ma agisce anche idratando la mucosa nasale e fluidificando le secrezioni”.

L’acido ialuronico ad alto peso molecolare, disponibile in farmacia come sodio ialuronato in fiale allo 0,3% (Yabro®), consente l’eliminazione dei sintomi e il miglioramento della qualità della respirazione. Esso ha la capacità di idratare le mucose, dando sollievo a bruciore e prurito, e, al tempo stesso, migliorando il battito ciliare che consente l’eliminazione del muco. In uno studio condotto dal Dr. Alberto Macchi della Clinica di Otorinolaringoiatria, Università dell’Insubria di Varese, pubblicato nel 2013 sulla rivista “International Journal of Immunopathology and Pharmacology”, è stato dimostrato che, alla fine del trattamento con aerosol di sodio ialuronato, più del 55% dei pazienti non era più affetto da rinite.

“La rinite gravidica, conclude Sandro Gerli, ginecologo, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Perugia, non è di immediata identificazione, ma il trattamento dovrebbe essere il più possibile precoce ed adeguato. L’informazione che il ginecologo può fornire alle gestanti è quindi di fondamentale importanza. Infatti la respirazione nasale insufficiente può ridurre la qualità di vita della mamma e ripercuotersi sul feto. Studi scientifici hanno dimostrato l’esistenza di un aumento del rischio di ipertensione gestazionale, ritardo di crescita intrauterina e minor benessere neonatale alla nascita. L’inizio di una terapia medica in gravidanza deve sempre prendere in considerazione il rapporto tra rischio e beneficio: la possibilità di ricorrere a presidi come l’acido ialuronico rappresenta indubbiamente un’opzione di prima scelta”.

Mantenere il naso libero è importante perché consente a questo organo di svolgere al meglio la sua funzione di filtro dell’aria inspirata da impunità e microorganismi come virus e batteri, al contrario il ristagno di muco che si verifica con la rinite, facilita le infezioni. Va ricordato che l’acido ialuronico è una sostanza del tutto naturale, presente nell’organismo e in grande parte nella placenta.

Con il parto e con il conseguente ritorno alla normalità delle concentrazioni ormonali anche i sintomi della rinite gravidica generalmente regrediscono spontaneamente entro due settimane e, solo in rari casi, permangono e tendono a cronicizzare.

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