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Economia

Robeco: BoJ ancora timida, verso una revisione al rialzo delle stime di inflazione

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a cura di Martin van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco

In occasione della recente riunione di politica monetaria del 31 ottobre, la BoJ ha deciso di rendere nuovamente più flessibile la sua politica di controllo della curva dei rendimenti. Ma è stata solo una piccola modifica. Il punto più importante di questa revisione della politica monetaria è che l’intervallo di fluttuazione di riferimento del rendimento del JGB a 10 anni, che era stato fissato a circa lo 0,5%, è stato modificato in un limite superiore dell’1,0%, eliminando di fatto il limite inferiore.

Di conseguenza, si può ritenere che la politica di controllo della curva dei rendimenti sia tornata ad essere una politica di imposizione di un tetto ai rendimenti. Inoltre, la BoJ ha deciso di porre fine alle operazioni giornaliere illimitate all’1,0%. I mercati potrebbero interpretare questo come un segnale che il rigoroso tetto del controllo della curva dei rendimenti non è più in vigore, dato che la BoJ non ha più bisogno di acquistare grandi quantità, anche se il rendimento del JGB a 10 anni raggiunge l’1% o oltre.

Ciò che conta di più per gli interventi della BoJ non è necessariamente il rendimento del JGB a 10 anni in sé, ma piuttosto il ritmo del sell-off. Se il ritmo del rialzo dei rendimenti è rapido, riteniamo che la BoJ dovrà probabilmente intervenire per stabilizzare il mercato dei JGB attraverso operazioni di acquisto di JGB non programmate o regolari operazioni a tasso fisso. Durante la conferenza stampa, il governatore Ueda ha confermato la necessità di questa opzione “nella cassetta degli attrezzi” della banca centrale.

Le stime di inflazione saranno cruciali, soprattutto quelle core. Le proiezioni per l’inflazione core sono state riviste al rialzo al 3,8% (dal 3,2% di luglio) per il 2023. Anche le previsioni per il 2024 e il 2025 sono state aggiornate dall’1,7% e dall’1,8% rispettivamente all’1,9% per entrambi gli anni. In futuro ci aspettiamo che le revisioni al rialzo aumentino gradualmente già a partire dall’Outlook di gennaio 2024, dato l’attuale andamento dell’inflazione e il forte slancio dello Shunto (negoziazione salariale di primavera) del prossimo anno. Se ciò accadrà, le prospettive di inflazione saranno coerenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2% o vi si avvicineranno molto. Se le notizie positive sui risultati dello Shunto del prossimo anno si protrarranno fino a gennaio, riteniamo che il raggiungimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2% con aumenti salariali sarà a portata di mano.

Prevediamo che l’inflazione core si assesti tra l’1 e il 2% nel medio termine. A nostro avviso, ciò implica che prima della fine dell’anno la BoJ probabilmente abbandonerà la sua politica di tassi negativi attuando un rialzo di 10 punti base. Continuiamo a pensare che in Giappone il controllo della curva dei rendimenti sia destinato a rimanere e che sarà impossibile abolirlo visti i rischi per la stabilità finanziaria.

Tuttavia, riteniamo che la BoJ sia intenzionata a normalizzare ulteriormente la parte più lunga della curva, cambiando il controllo della curva dei rendimenti da un punto a 10 anni a un punto a 5 anni, o ad allargare l’ampiezza della banda di oscillazione del punto a 10 anni a +/-150 bps.  Consideriamo che tutte le riunioni del resto dell’anno potrebbero essere l’occasione per modificare sia il controllo della curva dei rendimenti che i tassi di interesse. Con così tanti cambiamenti a livello di controllo della curva e di politica monetaria, il risultato sarà che il rendimento del JGB a 7 anni si avvicinerà all’1% entro la fine dell’anno e il rendimento del JGB a 10 anni all’1,25%.

Poiché i rendimenti dei JGB si sono adeguati al rialzo nel corso del 2023 rispetto a quelli degli altri mercati, continuiamo a pensare che lo yen sarà più forte rispetto alle altre principali valute. Con la BoJ che inizia ad apportare modifiche al controllo della curva dei rendimenti e mentre altre banche centrali globali si avvicinano ai rispettivi tassi terminali nel corso di quest’anno, riteniamo che ci sia valore nell’assumere posizioni lunghe sullo yen.

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