Una percentuale molto alta di donne in età fertile (tra l’80 ed il 95%) deve fare i conti ogni mese con la cosiddetta sindrome premestruale che si manifesta con disturbi come cefalea, dolori muscolari, irritabilità, sbalzi d\’umore, tensione mammaria. Sembra però che un aiuto contro questi disturbi provenga dalle vitamine del gruppo B. La scoperta è pubblicata sul ‘Journal of Clinical Nutrition’ ed è merito di uno studio condotto su oltre 3mila donne da Patricia O. Chocano-Bedoya della University of Massachusetts.
In particolare, secondo la ricerca, le donne che assumono tiamina (B1) e riboflavina (B2) hanno minori probabilità (fino al 35% in meno) di sviluppare la sindrome premestruale. La condizione, però, e che tali vitamine siano assunte tramite gli alimenti: gli integratori non garantiscono gli stessi benefici. La tiamina si trova in cibi come cereali integrali, legumi, noci, mentre la riboflavina in latte, uova, carne e verdure verdi. Secondo i ricercatori è possibile che queste due vitamine del gruppo B abbiano un’influenza sui neurotrasmettitori del cervello come serotonina e dopamina, collegati alla sindrome premestruale.
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