A cura di Samy Muaddi, Head of Emerging Markets Fixed Income, T. Rowe Price
La crescente dimensione dei mercati del debito societario offre agli investitori un’ampia gamma di possibilità di investimento e diversificazione. Tuttavia, gli investitori nei mercati emergenti tendono ancora a concentrarsi sulle azioni e sui titoli di Stato. Le obbligazioni societarie costituiscono un’asset class ancora trascurata, poco posseduta e poco studiata. Ciò offre interessanti opportunità d’investimento agli investitori.
Nell’ultimo decennio, i mercati emergenti hanno sviluppato e migliorato enormemente i mercati dei capitali. Le società ora emettono obbligazioni in valuta locale e in valuta forte (dollaro o euro). Ciò ha fatto aumentare notevolmente le dimensioni del mercato delle obbligazioni societarie emergenti. Questo mercato ha superato il mercato high yield statunitense per dimensioni, in termini di numero di obbligazioni sottostanti e di emittenti.
Il segmento in valuta forte dell’asset class vanta oggi 2,500 miliardi di dollari, per lo più investment grade ma anche high yield. In confronto, la dimensione di questo mercato nei paesi sviluppati è di 7,400 miliardi di dollari nel settore investment grade e di circa 1,300 miliardi di dollari nel settore high yield. E c’è ancora spazio di crescita: la maggior parte delle società emergentisi finanzia ancora attraverso i mercati bancari locali e ha un’esposizione limitata al mercato obbligazionario globale in dollari. Questo potenziale di crescita è una buona notizia per gli investitori, perché le obbligazioni societarie dei mercati emergenti offrono un rendimento competitivo e un insieme diversificato di società e settori.
Preconcetti sull’asset class
Questa asset class è poco considerata soprattutto a causa di preconcetti – i rischi, nei fatti, sono spesso inferiori a quelli percepiti – o semplicemente per la mancanza di conoscenze e competenze locali. I numerosi emittenti presenti in questo mercato possono offrire possibilità di diversificazione e alfa, ma gli investitori dovrebbero conoscere i fondamentali di ciascuna società. I fondamentali generali dell’asset class sono solidi: molti emittenti sono stati in grado di rifinanziare il proprio debito con scadenze più lunghe negli ultimi anni e hanno aumentato i livelli di liquidità a causa delle perturbazioni dei mercati finanziari globali innescate dai rialzi dei tassi delle banche centrali, il che sostiene i fondamentali del credito.
Notiamo che, nel caso in cui i clienti abbiano un’esperienza limitata nei mercati emergenti, di solito gravitano sul debito sovrano degli emergenti, e mentre acquisiscono maggiore familiarità con l’asset class tendono a fare una seconda allocazione nel credito societario di questi mercati. Le obbligazioni societarie dei mercati emergenti sono un’operazione complessa da sottoscrivere, in quanto è necessario padroneggiare e combinare il punto di vista sovrano e quello societario.
Nel mercato complessivo del debito emergente, gli investitori dedicati sono una minoranza: rappresentano solo il 12% del mercato del debito statunitense da 4.000 miliardi di dollari in valuta forte. Molti investitori hanno orizzonti d’investimento più brevi, che possono tradursi in allocazioni meno stabili. Questi investitori sono particolarmente sensibili all’andamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Il panico finanziario che si scatena dopo un rialzo dei tassi può portare a deflussi elevati, con conseguente overselling. Questo crea volatilità ma anche opportunità per la strategia smart money, che può raccogliere questi asset sottovalutati. Secondo la nostra esperienza, ogni momento di panico finanziario è seguito da una ripresa.
I punti di forza sono il rendimento premium e le possibilità di diversificazione
Un chiaro vantaggio per gli emergenti corporate è il premio di rendimento. Le obbligazioni dei mercati emergenti di tipo investment-grade offrono attualmente un premio di circa 100 punti base rispetto alle obbligazioni investment-grade americane e europee. Il premio offerto dal segmento high-yield degli emergenti invece è ancora più alto: 200 punti base.
I paesi emergenti sono un ottimo strumento di diversificazione di portafoglio in combinazione con i mercati azionari tradizionali. Inoltre, esistono molte differenze tra le società di questi mercati che offrono opportunità agli investitori attivi. Il ciclo economico degli Stati Uniti può diventare uno scenario importante, ma la maggior parte di questi paesi si trova in un ciclo completamente diverso. Ad esempio, la maggior parte delle nazioni emergenti ha gestito meglio l’inflazione rispetto alla maggior parte dei mercati sviluppati, grazie ai rialzi precoci dei tassi di interesse. Ciò ha determinato un migliore contesto inflazionistico, che sta consentendo ad alcune banche centrali emergenti di iniziare a tagliare i tassi, ad esempio in Brasile e in Cile. il che rappresenta un altro vantaggio per gli investitori.
Naturalmente, i mercati emergenti presentano rischi specifici, come il rischio politico che rappresenta un fattore costante. Per gestire questi rischi è necessaria una gestione attiva. Il rischio maggiore per i mercati emergenti è tuttavia un fattore globale: l’inflazione globale e la politica monetaria. Fino a che punto si spingerà la Fed per affrontare l’inflazione? Questo è l’interrogativo più sentito dagli investitori. La domanda si estende anche all’Europa e al Regno Unito. Il timore è che le banche centrali inneschino una recessione se continuano ad adottare una politica restrittiva. Questo si ripercuoterà anche sugli emergenti, causerà volatilità sui mercati e, dal punto di vista economico, rappresenterà un potenziale vento contrario per loro. La buona notizia è che gli emergenti stanno già attraversando un ciclo di aggiustamento e le riforme fiscali e di governance che vengono attuate ora stanno gettando le basi per i rendimenti futuri.
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