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Alluvione in Emilia-Romagna, la SIOT, Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, esprime la sua vicinanza e supporto ai cittadini e ai colleghi ortopedici

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  • Alberto Momoli, Presidente SIOT: “Siamo vicini e solidali in questa tragedia e vogliamo fare anche noi la nostra parte”
  • Alberto Belluati, Ospedale “Santa Maria delle Croci”, Ravenna: “E’ stata dura, ma confidiamo nel ritorno alla normalità al più presto”
  • In Emilia-Romagna, l’ortopedia e la traumatologia devono tornare alla normalità il prima possibile per aiutare tutti quei cittadini che sono nel fango e che potranno subire traumi importanti

Roma, 23 maggio 2023 – La SIOT Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia esprime la sua vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna, offrendo supporto ai cittadini e ai tanti colleghi medici che stanno lavorando duramente per affrontare problemi e carenze negli ospedali e in tutte le strutture medico-sanitarie.

“Siamo vicini e solidali in questo momento drammatico che ha colpito l’Emilia-Romagna – dichiara il Prof. Alberto Momoli, Presidente SIOT e Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale “San Bortolo”, Vicenza – e siamo pronti ad offrire il nostro contributo a colleghi e amici ortopedici che stanno affrontando con coraggio e tempestività le difficoltà di questi giorni per ritornare al più presto alla normalità. Come SIOT ci mettiamo a disposizione per un supporto logistico, laddove possa essere utile, a tutte le strutture ospedaliere e medico-sanitarie”.

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“Ringrazio la SIOT e il Presidente a nome di tutti gli ortopedici della Romagna – sottolinea il Dott. Alberto Belluati, Direttore del Dipartimento Osteoarticolare AUSL Romagna, Ospedale “Santa Maria delle Croci”, Ravenna – perché la loro solidarietà, e, nello specifico, quella ricevuta da tutti i colleghi dal nord al sud dell’Italia, rappresenta per noi un supporto davvero importante. È stata dura e lo sarà ancora, purtroppo, anche se si vedono già i primi segnali di ripresa e confido che in pochi giorni la parte ortopedica tornerà alla normalità negli ospedali pubblici. Da tanti anni vivo in Romagna e, ormai, mi sento romagnolo a tutti gli effetti. Confido nella forza di questi concittadini che hanno dimostrato di non mollare mai davanti alle difficoltà con grande orgoglio e umiltà. Certamente nei prossimi giorni potrebbe verificarsi un aumento dei traumi per chi sta lavorando nel fango, e noi come ortopedici saremo in prima linea, sarà mia cura chiedere aiuto se ce ne sarà bisogno. Sembra essere tornati ai tempi del Covid quando si andava nei pronto soccorso solo quando c’era una vera necessità, e speriamo sarà questo il futuro per i pronto soccorso nel nostro Paese”.

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