Home Economia AZIONI GLOBALI, È IL MOMENTO DI PUNTARE SULLA QUALITÀ?

AZIONI GLOBALI, È IL MOMENTO DI PUNTARE SULLA QUALITÀ?

Zak Smerczak, gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest
Zak Smerczak, gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest
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Zak Smerczak, gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest

Dopo un 2022 che sarà ricordato come un anno difficile per i mercati in generale, il 2023 è iniziato con un miglioramento di molte delle problematiche di natura economica che hanno prevalso nell’anno precedente. Tuttavia, i mercati globali non sembrano ancora fuori pericolo e sono emersi nuovi fattori di rischio, tra cui le recenti difficoltà nel settore bancario.

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In questo contesto crediamo che le società quality growth continueranno a rappresentare nel medio lungo periodo delle interessanti opportunità di investimento per gli investitori. Esse, infatti, si sono dimostrate resilienti al rialzo dei tassi e ad un’inflazione più viscosa del previsto in quanto vantano bilanci solidi, una forte posizione in cash e non hanno esigenze impellenti di finanziamento.

Microsoft, Linde e ASML si sono dimostrate società leader, di qualità e resilienti in grado di contrastare il clima di recessione. Esse godono di un’eccellente posizione di pricing power riuscendo così a trasferire gli aumenti dei prezzi sui consumatori ed evitando l’erosione dei propri margini. Un altro esempio con queste caratteristiche è rappresentato da Eli Lilly, società impegnata nella cura del diabete operante nel settore farmaceutico, presente sul mercato con una gamma di prodotti disruptive e innovativi.

Le società growth non sono state agevolate dal contesto macroeconomico, ma, nonostante ciò, crediamo che questo stile abbia molte prospettive nel medio lungo termine. Il settore dell’automazione, per esempio, ha beneficiato del periodo pandemico consolidando la sua filiera. Fattori come la carenza di manodopera e l’aumento dei costi della stessa hanno reso ancora più critico il settore per il futuro. In questo segmento opera Keyence, compagnia giapponese che sviluppa e produce sensori, sistemi di visione, lettori di codici a barre, marcatori laser, strumenti di misurazione e microscopi digitali.

Linde, leader nel settore dei gas industriali, è una azienda molto ben posizionata sui driver del futuro perché esposta a settori come elettronica, semiconduttori, salute e decarbonizzazione. In questo ultimo ambito, la società ha individuato 30 miliardi di nuovi progetti e, secondo noi, questo si tradurrà in un aumento del fatturato pari a 10 miliardi e dell’EBIT di 2 miliardi nel periodo tra 2022 e 2030. Pensiamo che la società continuerà ad essere interessante sfruttando il traino generato dalle ultime normative in materia che agevolano le aziende che partecipano a progetti sostenibili.

Daikin, leader in unità di condizionamento a bassa emissione, ha delle credenziali molto interessanti in ambito green che sono e saranno necessarie per la sua crescita prospettica. I gas refrigerati sono la componente più inquinante del business aziendale. Daikin si sta impegnando a fondo su questo aspetto, attualmente infatti i propri gas inquinano fino 3 volte meno dello standard ma, entro il 2030, il management ha dichiarato che verranno lanciati prodotti con un livello di emissioni di 200 volte inferiore rispetto ai refrigerati standard.

S&P Global è un leader data benchmark globale composta da indici e ratings che, grazie all’acquisizione di ITraxx ha tratto grandi vantaggi di costo. Le società di rating nel 2022 hanno subito forti pressioni soprattutto dal lato delle transazioni, con le aziende che hanno ridimensionato i volumi delle operazioni di rifinanziamento del credito. Ora però la ripresa è ben avviata e il trend dovrebbe mantenersi solido in prospettiva. Per il futuro, la società godrà non solo delle sinergie derivanti dalle operazioni di finanza straordinaria ma anche di opportunità su temi in grande ascesa come l’ESG e la transizione energetica. Infine, sottolineiamo che il 72% dei ricavi di S&P Global sono ricorrenti, indice che la società ha grande visibilità e un’ottima customer retention.

Nel nostro recente viaggio in Cina, abbiamo avuto la possibilità di incontrare, anche il management di TSMC, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo. Il business è solido e le applicazioni dei suoi prodotti sono mission critical; in più l’azienda gode di un significativo vantaggio competitivo, stimato in 2/3 anni, sui competitors. In ultimo, in ambito ESG, crediamo che la recessione non mini assolutamente la crescita sostenibile, bensì prevediamo che le società continuino ad investire nelle iniziative siano esse E, S o G.

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