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Bullismo, caso Vigevano. Telefono Azzurro: “Attendiamo risposte concrete”

"UNA LEGGE E INVESTIMENTI SULL’INFORMAZIONE”. L’ASSOCIAZIONE PRESENTA OGGI IL BOOKLET “A PROVA DI BULLO”, CON I CONSIGLI PER I GENITORI, DISPONIBILE: -Su Azzurro.it - http://www.azzurro.it/it/content/booklet-prova-di-bullo -Su Do it Better. Azzurro.it http://doitbetter.azzurro.it/booklet_a_prova_di_bullo/ 1 caso al giorno gestito da operatori e psicologi dell’Associazione alle linee 1.96.96 e 114 al servizio 24h su 24 di bambini e adolescenti

violenza minori
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I carabinieri di Vigevano hanno sgominato una banda di minorenni che prendeva di mira compagni di classe e vicini di casa ritenuti più deboli, in particolare una di queste vittime. Una serie di violenze e abusi raccapriccianti che ha trovato nel silenzio e nel muro di omertà un solido alleato per la sua prolungata manifestazione.

La vergogna e l’indifferenza. Ma anche la mancanza di strumenti necessari all’individuazione degli elementi distintivi che caratterizzano il bullismo hanno portato Telefono Azzurro a redigere e mettere a disposizione gratuitamente e di tutti sul sito azzurro.it il booklet “A prova di bullo” – La Guida per i genitori per informarsi bene e agire al meglio.” Nata grazie al lavoro di ENABLE – un network internazionale che coinvolge diversi paesi, tra cui Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito.
In riferimento alla sola parte emersa del fenomeno Telefono Azzurro ha gestito nel 2016 una media di 1 caso al giorno tramite il team di operatori e psicologi operativi 24 ore su 24 alla linea d’ascolto gratuita 1.96.96 e la chat su azzurro.it, un filo diretto attivo da trent’anni e costantemente al fianco delle vittime di violenze soprusi. Un orecchio sempre attento che è possibile sostenere al link http://www.azzurro.it/it/sostienici/fai-una-donazione

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Le segnalazioni di episodi di bullismo e cyberbullismo riguardano il 10% delle richieste di aiuto rivolte a Telefono Azzurro e provengono per la maggior parte dal Nord (il 46%), il 31% dal sud e isole, dal centro il 23. Addirittura Il 35% degli studenti dichiara di essere stato oggetto di bullismo psicologico a scuola.

Anche la sua manifestazione 2.0, il cyber bullismo, è altrettanto impietosa, come rivelano i risultati di un’indagine Doxa condotta dall’Associazione, secondo cui ben Il 48% degli intervistati ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; Il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%). Il web in generale non viene percepito come un posto sicuro, ma terreno fertile di hate speech (ogni discorso che incita la violenza o azioni mirate ad aumentare il pregiudizio contro categorie di persone) e contenuti offensivi, soprattutto che riguardavano l’orientamento sessuale (23%), la razza (20%) e le caratteristiche fisiche (16%)
“Occorrono una legge e un piano definitivo in grado di produrre interventi immediati – dichiara Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile -. Accanto a questo, occorre valorizzare le azioni preventive e il ruolo degli adulti: far sì, quindi, che i bambini possano crescere accompagnati da genitori e insegnanti e le vittime si sentano libere da vergogna nel denunciare, sostenute, credute e aiutate con molta attenzione, competenza e sensibilità. Nelle scuole, nelle linee di ascolto e nel rapporto quotidiano con bambini e adolescenti respiriamo un bisogno di risposte concrete. E di una necessità diffusa di informazione”.

L’esperienza trentennale di Telefono Azzurro sul tema porterà oggi al rinnovo del Protocollo di Intesa tra il MIUR e l’Associazione per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo. Telefono Azzurro d’intesa con la Direzione Generale per lo Studente del MIUR – attiverà anche quest’anno e per i prossimi tre anni interventi di sensibilizzazione per far acquisire agli alunni la consapevolezza delle problematiche connesse al disagio e favorire lo sviluppo di comportamenti prosociali.

QUALCHE PILLOLA DAL BOOKLET “A PROVA DI BULLO” – LA GUIDA PER I GENITORI PER INFORMARSI BENE E AGIRE AL MEGLIO.”

Gli atti di bullismo non scaturiscono da una sola causa, ma da un insieme di fattori diversi.
Per i genitori dei Bulli

Sebbene sia normale che vi sentiate delusi e amareggiati nell’apprendere che vostro figlio sia direttamente coinvolto in una situazione di bullismo, provate a mantenere la calma, e prendetevi del tempo per riflettere su come intervenire in modo concreto:

• Spiegate con tranquillità a vostro figlio che quello che sta facendo è scorretto.

• Cercate di spiegare a vostro figlio che è il suo comportamento, non lui in sé, che va condannato e corretto.

• Analizzate attentamente la situazione: discutete con vostro figlio dei segnali e delle conseguenze del bullismo e chiedetegli come si sentirebbe se dovesse subire lo stesso trattamento da parte di altri. A volte i ragazzi non si rendono conto che il loro comportamento si connota come bullismo.

• Spiegate a vostro figlio come pensate di agire, se ad esempio intendete allertare la scuola, e come vi aspettate che lui si comporti (ad esempio che si scusi con la persona cheha infastidito o aggredito o che gli scriva una lettera).

• Assicuratevi che vostro figlio disponga di tempo e di spazi adeguati per ragionare con voi sul proprio comportamento.

• Condividete le vostre preoccupazioni con la scuola, e chiedete loro di tenere d’occhio vostro figlio, facendo però attenzione ad essere discreti.

• Segnalate il bullo ad un insegnante o al Dirigente Scolastico.

A prescindere da come deciderete di agire, è consigliabile definire con vostro figlio un piano d’azione comune, condividendo con lui tutte le misure che adotterete per far fronte al bullo e migliorare la situazione.

• Dite al ragazzo di non reagire: è esattamente quello su cui il bullo conta.

• Tenete un registro: raccogliete quante più informazioni possibile riguardo a quanto avviene e al bullo, così da poter esaminare al meglio la situazione. Se le molestie avvengono online, raccogliete prove fotografando, stampando e copiando le schermate dei messaggi incriminanti.

• Cercate aiuto: a volte, oltre a chiedere l’aiuto dei genitori, i ragazzi potrebbero sentire il bisogno di rivolgersi a persone terze. In questi casi, l’aiuto di uno psicoterapeuta esperto può essere prezioso. È quindi importante che vostro figlio sappia a chi può chiedere un aiuto.

• Ampliate il campo di amicizie e interessi di vostro figlio: incoraggiate vostro figlio a sviluppare amicizie al di fuori della sfera scolastica, e a partecipare ad attività che aiutino a rinforzarne l’autostima e la consapevolezza di sé (come ad esempio recitazione, danza, arti marziali, sport di squadra, associazioni giovanili di quartiere).

• Aiutate vostro figlio a coltivare le proprie competenze affettive e socio-relazionali: aiutatelo, ad esempio, a lavorare sulle sue capacità di reazione e di ripresa, a trarre lezioni dagli ostacoli che incontra nella vita quotidiana, a fronteggiare circostanze sfavorevoli e a sviluppare strategie di risposta efficaci.

• Allertate la Polizia: se l’aggressione assume caratteristiche più gravi e allarmanti, degenerando ad esempio in episodi di violenza, ricatto o tentata estorsione, o sfociando in episodi di autolesionismo o di tentato suicidio, non esitate a rivolgervi alle autorità locali di Polizia.

• Partecipate alle attività scolastiche volte a contrastare il bullismo.

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