Il bilancio della 36^ edizione e i tanti aspetti che ne hanno decretato la riuscita: l’ampia proposta artistica in grado di intercettare più target; la grande partecipazione di pubblico; l’impegno concreto nella valorizzazione del patrimonio architettonico e storico-artistico del territorio; il rafforzamento della sinergia tra le associazioni organizzatrici.
Ancora un grande successo per la rassegna internazionale di musica del Camerino Festival che chiude la sua 36^ edizione con un bilancio più che positivo perfettamente in linea con il percorso sviluppato negli anni.
La formula ideata dalla direzione artistica composta da Francesco Rosati della Gioventù Musicale Italiana, Daniele Massimi dell’associazione Musicamdo e Vincenzo Correnti dell’associazione Adesso Musica, attraverso un programma variegato per generi musicali e proposte culturali, ha intercettato anche quest’anno un pubblico vasto e diversificato attento ai linguaggi della musica classica, del blues, del jazz, della danza contemporanea. Tanti i nomi che hanno accompagnato l’edizione: John Scofield, il Quartetto di Cremona, la compagnia di danza contemporanea Sanpapiè, Daniele Di Bonaventura e Arild Andersen, il trio di Alessandro Carbonare, il soprano Amanda Forsythe con l’ensemble Opera Prima, Chiara Civello e Rita Marcotulli, Jae Hong Park e l’Orchestra di fiati Città di Camerino.
«Un’edizione strepitosa – racconta soddisfatta Antonella Nalli, assessore alla cultura del Comune di Camerino – frutto della collaborazione e dell’impegno e della competenza delle tre associazioni organizzatrici nonché ad un team di professionisti del territorio che lavora nell’ombra tutto l’anno per poter regalare questa magia. Abbiamo visto venire a Camerino numerosi turisti e appassionati dei vari generi musicali che sono stati proposti in maniera integrata con le bellezze artistiche e architettoniche di Camerino e delle frazioni vicine. L’edizione ha infatti dato la possibilità al pubblico di scoprire le tante location del nostro territorio, dal Benedetto XIII grazie all’Università, all’Auditorium Corelli grazie alla Fondazione Bocelli, dalla Basilica di San Venanzio alla Chiesa di San Giusto a Valfornace, grazie alla nostra Arcidiocesi, dalla Rocca Borgesca alla Rocca d’Ajello. Questo ha permesso per un verso di valorizzare il nostro patrimonio e dall’altro ha contribuito al processo di rinascita di Camerino. Il ringraziamento dell’amministrazione va a tutti coloro che hanno dato vita alla manifestazione: dalle associazioni allo staff, dai partner agli sponsor, dagli artisti al pubblico. Solo insieme si può fare tanto per la nostra città e il nostro territorio».
Grande la soddisfazione anche della direzione artistica che, ringraziando l’amministrazione comunale e i vari partner che hanno supportato il festival, ha messo in luce la valenza qualitativa della proposta di quest’anno nonché il consolidato interesse della stampa locale e di settore, con il focus in diretta di Radio Tre Rai che ha voluto approfondire le tematiche del festival.
«L’edizione è stata caratterizzata anche quest’anno una varietà di generi cosa che ha contribuito ad avvicinato tanti pubblici diversi – spiega Francesco Rosati, Presidente della Gioventù Musicale di Camerino e direttore artistico del festival – In cartellone infatti, una serie di perle: il Quartetto di Cremona con un bellissimo repertorio eseguito con tutta la raffinatezza data anche dagli strumenti antichi utilizzati valorizzati dall’acustica pressoché perfetta dell’Accademia “Corelli”, il soprano Amanda Forsythe con il raffinatissimo programma dedicato ad Hendel nella Basilica di San Venanzio, il pianista coreano Park vincitore del Busoni che ha strabiliato con la sua tecnica e la sua vena interpretativa da pianista maturo a dispetto dell’età. Poi altre raffinatezze come il trio Carbonari, il grande chitarrista Scofield, la danza contemporanea di Sanpapiè nel centro storico di Camerino, la bellissima voce di Chiara Civello con la stella del pianismo jazz italiano Rita Marcotulli e poi l’omaggio al cinema italiano dell’Orchestra di Fiati della Città di Camerino che ha chiuso in maniera festosa questa rassegna di musica che ha dato grande soddisfazione a noi organizzatori, richiamando davvero tanta gente a Camerino».
«La 36^ edizione del Camerino Festival ha rafforzato la sinergia tra le tre associazioni camerti organizzatrici della manifestazione, dimostrano come la collaborazione porti a risultati positivi e faccia crescere tutti. I concerti hanno visto la partecipazione di un numero pubblico con diversi sold out e per alcuni concerti numerose presenze di appassionati provenienti da fuori regione – spiega Daniele Massimi, Presidente di Musicamdo e membro della terna della direzione artistica del festival – Il Camerino Festival è una manifestazione consolidata che sta crescendo creando un valore importante sul territorio grazie a produzioni originali, valorizzazione dei musicisti, crescita professionale di un nutrito staff organizzativo tutto locale che con entusiasmo ha lavorato e contribuito in maniera determinate alla riuscita della manifestazione. Un grande ringraziamento a quanti hanno contribuito nella organizzazione, alle strutture ricettive che hanno accolto gli artisti e il pubblico, agli enti che hanno finanziato il Festival: Comune di Camerino, Unicam, Regione Marche gli sponsor, Mediolanum di Massimo Paoloni, Bper Banca, Contram, Camera di Commercio. Il Camerino Festival ha il sostegno del Mic grazie all’accreditamento della associazione Musicamdo al Fus».
«Ancora una bella edizione del Camerino Festival caratterizzata dalla varietà del programma che ha permesso al pubblico di fruire di vari generi musicali – commenta Vincenzo Correnti, direttore artistico dell’associazione Adesso Musica e membro della direzione artistica del Camerino Festival – Il concerto finale dell’orchestra di fiati Città di Camerino ha dato la possibilità a tanti giovani del territorio e non solo di esibirsi su un palco importante dimostrando come si possa fare musica di alto livello insieme, mettendo a disposizione, ognuno le proprie competenze e il proprio impegno con il fine di creare un prodotto di qualità».