Home Italia Caso Regeni: la Corte Costituzionale boccia la paralisi dei processi per tortura

Caso Regeni: la Corte Costituzionale boccia la paralisi dei processi per tortura

Giulio Regeni
Giulio Regeni
Pubblicità
Condividi

La Corte Costituzionale ha bocciato la paralisi dei processi per tortura commessi da agenti pubblici, a causa dell’impossibilità di notificare gli atti agli imputati.

Nella sentenza sulla fattibilità del processo Regeni, la Consulta ha affermato che “non è accettabile, per diritto costituzionale interno, europeo e internazionale” la situazione in cui “un procedimento penale per un delitto così grave come la tortura sia paralizzato sine die”.

Pubblicità

La Corte ha inoltre sottolineato che l’immunità de facto che ne deriva “offende i diritti inviolabili della vittima e gli standard di tutela dei diritti umani”.

La sentenza è un importante passo avanti nella lotta alla tortura, che è un crimine contro l’umanità. Essa ribadisce che l’Italia ha il dovere di perseguire i responsabili di questo reato, anche se si tratta di agenti pubblici stranieri non rintracciabili.

La sentenza è anche un messaggio forte per l’Egitto, che è accusato di essere responsabile della morte di Giulio Regeni. La Corte Costituzionale ha infatti affermato che l’immunità de facto per i responsabili di tortura è inaccettabile e che gli Stati devono perseguire questi crimini, anche se si tratta di agenti pubblici di altri Stati.

Pubblicità

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!