Home Economia Cina, fuga di capitali o ricerca di rendimenti?

Cina, fuga di capitali o ricerca di rendimenti?

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Payden & Rygel – Chart of the week –

Questa settimana due colossi dell’economia mondiale si sono incontrati a San Francisco, allentando le tensioni tra loro: all’appuntamento annuale dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) si sono infatti riuniti i Xi Jinping e Joe Biden, presidenti di due Stati che sono l’uno l’argomento polarizzante dell’altro per l’opinione pubblica dei rispettivi Paesi.

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Questa polarizzazione potrebbe, però, influenzare il giudizio sugli investimenti: per esempio, alcuni investitori individuano nel recente crollo degli investimenti diretti esteri in Cina (IDE) un segnale dell’abbandono del Dragone da parte delle imprese globali; tuttavia, la realtà è più complessa.

Al netto dell’impatto degli utili reinvestiti, gli IDE in attività produttive e in nuovi progetti rimangono relativamente stabili. Sicuramente, le aziende straniere potrebbero sottrarre alla Cina gli utili non distribuiti a causa dei timori geopolitici.

Tuttavia, un’altra spiegazione è possibile, e riguarda i differenziali dei tassi d’interesse: quelli USA sono infatti molto più alti rispetto agli equivalenti cinesi, con i Treasury a due anni che rendono circa il 5%, mentre gli equivalenti cinesi solo il 2,3%. Fuga di capitali o semplice ricerca di rendimenti?

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