Attività essenziali – Panucci (Confindustria) al videoforum del Sole 24 Ore: l’elenco attività dev’essere flessibile. L’Inps paghi la Cig
“Tra gli 80 codici ateco di attività produttive indispensabili, c’è la produzione di vetro per laboratori e farmacie ma manca il vetro per imballaggi per alimenti; oppure mancano alcuni macchinari per il packaging per farmaci o alimenti. Questa lista dovrà probabilmente dovrà essere un minimo integrata per far sì che la filiera non si blocchi, per far sì che si mantenga l’impegno di far arrivare i beni essenziali alle persone”.
Così Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria, intervenuta oggi a “Il Sole Risponde”, il videoforum quotidiano in onda sul sito web del Sole 24 Ore, in merito alla chiusura delle aziende dichiarate non essenziali dopo la nuova stretta del Governo legata all’emergenza coronavirus.
“Il blocco del 70% della produzione nazionale determinerà grossissimi problemi per tutte le attività economiche. In particolare di liquidità, visto che le imprese non fatturano e non hanno la liquidità necessaria per sostenere i costi, dagli stipendi ai fornitori – prosegue il DG di Confindustria -.
Per questo non è possibile che siano i datori di lavoro ad anticipare la cassa integrazione per i proprio dipendenti, dev’essere l’Inps. Occorre poi rinviare pagamenti fiscali e servono inoltre forti interventi sul credito, ma non basta perché bisogna agire per le piccole medie e grandi imprese a tutto campo: potenziando il fondo centrale di garanzia per le Pmi, estendendo la copertura alle mid cap fino a 5 milioni di euro. E che la copertura si estenda all’80 e che sia gratuita”.