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Dubbi etici in ospedale: dalla consulenza etica un aiuto per medici e famiglie

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Varese, 26 marzo 2015 – Venerdì 27 marzo, a partire dalle ore 8,30, nell’Aula Magna di via Ravasi 2, a Varese, è in programma il convegno dal titolo: “La consulenza etica in ambito sanitario in Italia”. L’evento – organizzato dal Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria, in collaborazione con il Gruppo Nazionale di Etica Clinica e Consulenza Etica in ambito sanitario, con il patrocinio della Simla (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni – con l’obiettivo di avviare una riflessione sui profili teorici e le ricadute pratiche della consulenza etica.

[easy_ad_inject_1]La consulenza etica cerca di aiutare medici, operatori sanitari, pazienti, famiglie, dirigenza aziendale ove sorgano conflitti o dubbi etici al letto del malato. Dire la verità in quella determinata situazione? Sospendere o non iniziare una ventilazione meccanica in un soggetto la cui prognosi è infausta? A chi assegnare il cuore per un trapianto? Se da un lato ciascun soggetto – operatore sanitario, paziente, famiglia – possiede elementi per rispondere a questi quesiti, dall’altro occorre riconoscere che l’esperienza e il buon senso non bastano. Occorre una precisa preparazione, una specifica competenza.

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Come spiega il professor Mario Picozzi, docente di Medicina del Lavoro all’Università degli Studi dell’Insubria, «Il consulente etico non si sostituisce ai soggetti coinvolti nel processo di cura, ma li aiuta, così come fa ogni medico specialista chiamato a consulenza, a prendere una decisione. Quindi la consulenza etica consente di curare meglio le persone; evita i contenziosi e i conflitti, oggi così numerosi, tra medici e paziente; permette di utilizzare al meglio le poche risorse evitando trattamenti inutili; dà la possibilità di potersi accreditare presso le agenzie internazionali. Tutto ciò ad una condizione, non sempre presente alla consapevolezza degli amministratori e degli stessi operatori sanitari: che l’etica è parte integrante e non accessoria della pratica clinica, ovvero che l’ospedale di oggi non è più chiamato a dire solo ciò che fa ma perché lo fa».

La partecipazione al seminario è libera.

«Dopo aver organizzato in passato un convegno per confrontare la figura del bioeticista in Italia e negli Stati Uniti e aver riunito a Varese un gruppo di lavoro nazionale tra coloro che svolgono la consulenza etica in ambiente ospedaliero per conoscere le diverse esperienze, comprendere le criticità incontrate, implementare gli aspetti positivi, nel 2013 il gruppo di lavoro ha redatto un Documento sulle prospettive della consulenza etica in ambiente ospedaliero: il 27 marzo del 2014 il documento viene presentato alla Camera dei Deputati e, ad un anno di distanza, a Varese viene organizzato un seminario di studio per riflettere sui profili teorici e le ricadute pratiche della consulenza etica» conclude la dottoressa Elena Ferioli, Tutor del Dottorato di Ricerca in Medicina e Scienze Umane.

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