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F1: così la Ferrari si prepara al 2023

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Il Gran Premio di F1 non è ancora ufficialmente concluso e prevede altre due tappe (Messico, Brasile ed Emirati Arabi) anche se il titolo di Campione del Mondo 2022 è già stato matematicamente assegnato a Max Verstappen (con la precedente vittoria in Giappone), che ha dominato per quasi tutta la competizione in corso.

Le Rosse si sono dimostrate particolarmente competitive solo nella prima parte di stagione, quando sono riuscite a guidare anche le classifiche del mondiale, ma con la crescita delle Red Bull anche le quote sui GP di Formula Uno hanno tolto fiducia alla scuderia di Maranello attribuendo in media chance di vittoria più basse nelle diverse gare. L’ultimo trionfo del pilota francese è nella tappa in Austria mentre quella di Sainz in quella precedente, nel GP di Gran Bretagna. Se per il monegasco i circuiti successivi non sono stati del tutto inconcludenti visti i molti secondi e terzi posti, lo stesso non si può dire per il pilota spagnolo, spesso rimasto addirittura fuori dal podio. Il cambio di rotta è obbligatorio non solo per quanto riguarda una classifica in cui i punti possono sancire sorpassi e sorprese ma anche per guardare al 2023 come ad un anno di conferma per i due piloti.

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Pur non essendo ancora conclusa la stagione 2022, circolano già le prime indiscrezioni su quelli che saranno gli elementi innovativi per la monoposto della Ferrari. Le maggiori novità potrebbero riguardare il disegno delle pance, candidate a rimanere con la forma ad “U” nella parte superiore ma molto più scavate nell’area inferiore, quella che si attacca alle bocche di ingresso aria ai radiatori. Le pance più snelle e scavate dovrebbero coincidere con una minore resistenza all’avanzamento. Un altro aspetto riguardo al quale è possibile riscontrare miglioramenti è legato alle sospensioni, con possibili migliorie per permettere un lavoro migliore anche agli pneumatici. L’eccessivo degrado delle gomme è stata una costante che nel corso della stagione 2022 ha creato non pochi problemi al Team Ferrari, riproponendosi quasi ad ogni corsa.

Uno dei problemi che più ha penalizzato la scuderia Ferrari riguarda le Power Unit, che tuttavia restano congelate fino alla stagione 2025 (inclusa) per cui la struttura dei motori della monoposto del 2023 dovrà necessariamente essere la stessa dell’anno che si sta chiudendo. L’obiettivo sarà quello di ottenere dalla FIA una deroga per alcune modifiche sul motore turbo-ibrido, così da poter diminuire il gap con la Red Bull, che nel corso del 2022 è diventato decisamente ampio. Gli interventi potrebbero essere concessi per quanto concerne gli ambiti della sicurezza e dell’affidabilità della monoposto, non riguardo a variazioni studiate per incrementare le prestazioni della vettura: si tratta comunque di deroghe che devono essere concesse, non sono automatismi scontati.

La ragione del congelamento della Power Unit è spiegata da motivazioni economiche: nel corso delle passate stagioni una percentuale sempre maggiore di investimenti di ogni scuderia finiva nei miglioramenti atti ad incrementare le prestazioni del motore. Mantenendo intatta questa situazione, era di fatto impossibile rispettare per la Formula 1 l’intenzione di contenere le spese, come dimostra il budget cup recentemente introdotto. I cambi strutturali riguardo le Power Unit sono così rimandati al 2026.

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