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Furti di farmaci negli ospedali: SIFO e NAS stilano un decalogo per contrastare il fenomeno

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Furti di farmaci negli ospedali
Furti di farmaci negli ospedali

Milano, 18 marzo 2014 – I furti negli ospedali sono un fenomeno che negli ultimi anni ha colpito pesantemente gli ospedali italiani e di conseguenza la Sanità Pubblica con una ricaduta diretta sul cittadino e sulle risorse sanitarie del Paese. Da un recente studio pubblicato 1dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tra il 2006 e il 2013 un ospedale italiano su dieci ha subito un furto di farmaci con un perdita media, per ogni furto, di 330 mila euro.Per tentare di arginare e supportare le strutture ospedaliere italiane, la SIFO – Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie – insieme ai Carabinieri dei NAS, hanno redatto un vero e proprio decalogo per la prevenzione e la gestione dei furti dei farmaci, diviso in cinque azioni preventive e cinque azioni correttive.

Per quanto riguarda le azioni preventive, il consiglio è quello di dotare in primis le farmacie ospedaliere di strumentazioni specifiche come: allarmi, telecamere a circuito, porte blindate, inferriate e serrature speciali di tipo europeo difficili da copiare ed – inoltre – è consigliabile avvalersi del supporto professionale di una vigilanza specializzata (guardia giurata) per il controllo specifico dell’accesso alla farmacia.

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La SIFO monitora da tempo questo fenomeno e siamo soddisfatti di poter supportare, grazie all’ausilio dei NAS, le nostre amministrazioni di riferimento e i colleghi che ogni giorno lavorano per assicurare i farmaci ai pazienti, dichiara Laura Fabrizio, Presidente SIFO. Da parte nostra sposiamo appieno queste “regole d’oro” e siamo in prima linea coinvolti nella parte correttiva cioè nella segnalazione a tutte le autorità competenti dei furti, per permettere che questo fenomeno possa essere arginato per garantire ai pazienti l’accesso alle cure.

DECALOGO SIFO – NAS, Azioni Preventive e Azioni Correttive:

1. Dotare la farmacia di allarmi, telecamere a circuito chiuso e degli ausili necessari per la prevenzione dei furti (porta blindata, inferriate e la serratura di tipo europeo che necessita di codice per effettuarne la copia, etc.). Prevedere la vigilanza di una guardia giurata per il controllo specifico dell’accesso in farmacia;

2. Individuare un’unica area di immagazzinamento dei farmaci costosi in un’area interna dell’ospedale, dover poter utilizzare tutti gli accorgimenti idonei alla protezione dai furti, compresi la chiusura a chiave di armadi e/o frigoriferi e del locale stesso. L’area dovrà essere ben protetta e ad accesso limitato e dovranno essere responsabilizzate le figure interne perla gestione, il controllo e la vigilanza.

3. Limitarsi ad acquisti contenuti e frequenti per i farmaci costosi oggetto di furti (compatibilmente alle esigenze cliniche);

4. Limitare l’accesso ai locali della farmacia al personale esterno ( corrieri etc.) per evitare perlustrazioni a scopo di furto, celate da false motivazioni. Eventualmente destinare al ricevimento dei farmaci un’area separata da quella di immagazzinamento. In questo modo si potrà evitare a personale esterno di avere una panoramica della quantità e valore dei farmaci giacenti nella struttura. (Linee guida in materia di buona pratica di distribuzione dei farmaci, D.M. 06.07.1999, nonché del D.P.R. 14.01.1997 – Requisiti minimi strutturali);

5. Se possibile, stipulare specifiche polizze assicurative contro i furti;

6. Effettuare tempestiva denuncia ai Carabinieri/NAS, indicando farmaci quantità e lotti sottratti;

7. Effettuare tempestiva comunicazione alle Direzioni Sanitaria e Generale;

8. Effettuare tempestiva comunicazione alle Case Farmaceutiche che vi hanno fornito i farmaci;

9. Dare risonanza della tipologia dei farmaci rubati e dei lotti a tutti i colleghi tramite sito SIFO (www.sifoweb.it);

10. Prestare attenzione perché in alcune sedi il furto si è ripetuto dopo alcune settimane (specialmente se il furto non è stato totale). La necessità di riapprovvigionarsi dopo il furto potrebbe essere considerata dai malviventi un’ulteriore opportunità per reiterare il furto.

II decalogo è stato stilato dai membri del Consiglio Direttivo SIFO, Piera Polidori e Isidoro Mazzoni, e dai NAS

SIFO

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