Home Spettacolo Musica I Mots ci raccontano il nuovo singolo “Tear down this wall”

I Mots ci raccontano il nuovo singolo “Tear down this wall”

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I Mots nascono nella primavera del 2019 dall’incontro di Nicholas Belli (in arte Nichel) e Andrea Quadrelli (in arte Osea) in occasione del festival per autori avvenuto a Rimini. Le diverse sonorità espresse dalla loro musica li ha spinti ad approfondire la loro conoscenza personale e musicale ed a pensare di unirsi per creare nuova musica e nuove parole.

Pur vivendo in città diverse (infatti il nome Mots nasce dall’unione delle sigle delle loro città di residenza Modena e Trieste), grazie anche alla tecnologia i due riescono a collaborare a distanza ed a comporre i primi brani. Tra questi vi sono “A casa tutto ok” canzone nata durante il primo lockdown nel periodo covid che è stato il singolo di debutto del duo, “Pardise” e “Se non avessi te”. Brani che hanno anticipato l’uscita del loro primo Ep dal titolo “7084” che ha avuto un buon riscontro di stream sulle piattaforme musicali.

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Consapevoli di provenire da esperienze musicali diverse, i Mots hanno trovato il loro punto d’incontro nel genere electro pop che permette al duo di esprimersi sia musicalmente che a livello di testo nel modo più completo.

I testi sono attuali e cercano di dare una visione della realtà in cui viviamo senza dimenticare di dare uno sguardo all’animo umano.

Nell’aprile del 2022 i Mots si sono aggiudicati il premio della giuria di qualità al festival di Rimini con il brano “Godersi la tristezza”.

Attualmente sono in studio di registrazione con il loro produttore Cristiano Norbedo (il terzo Mots) per la realizzazione del loro secondo EP che sarà anticipato da alcuni singoli uno di questi è “Tear down this wall” disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 23 giugno 2023.

Chi sono i Mots nella vita di tutti i giorni?

Siamo due persone che hanno vite assolutamente comuni fatte di lavoro, affetti e ovviamente passioni. Nichel è un grafico mentre Osea collabora alla costruzione di navi da crociera. Fuori dal lavoro Nichel è una specie di nerd a cui piace videogiocare, disegnare fumetti e recitare mentre Osea è più sportivo e molto attento al lato filosofico/spirituale. Entrambi ovviamente condividiamo l’amore per la musica ed abbiamo due caratteri piuttosto miti e tranquilli, anche se certi argomenti sociali riescono ad animarci e ad appassionarci.

Come vi siete avvicinati alla musica e quando siete nati come duo?

Personalmente crediamo che certe persone la musica ce l’abbiano dentro sin dalla nascita. Il modo e il tempo in cui si palesa possono variare ma comunque la sua manifestazione rimane un fatto inevitabile. Ci siamo conosciuti perché entrambi eravamo finalisti alla prima edizione del Festival di Rimini e in quel contesto abbiamo potuto conoscerci prima come autori che come persone. Osea è stato quello che ha allacciato i contatti e che ha proposto il progetto. Da lì ne è nata una collaborazione proficua capace di entusiasmarci parecchio.

Mots, da dove arriva questo nome d’arte?

Ad Osea sono sempre piaciuti i nomi di band che prendessero quello di un luogo geografico come gli America, i Kansas o i Boston e così propose il nome ModenaTrieste ( le nostre due città di provenienza ); da lì poi ci è venuto naturale contrarre il nome scegliendo le sigle automobilistiche.

Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?

Ognuno di noi ha ovviamente avuto le proprie esperienze musicali e artistiche: Osea ha seguito corsi per autori tenuti da Bungaro e Mogol dai quali ha potuto imparare tanto, mentre Nichel ha avuto la fortuna di collaborare con Iskra Menarini per la realizzazione del video de “L’uomo infinito” dedicato all’amico Lucio Dalla. Se pensiamo ad un’esperienza comune ad entrambi sicuramente ci viene subito in mente il premio della giuria di qualità vinto alla seconda edizione del Festival di Rimini ed in cui ci siamo esibiti per la prima volta come MoTs.

Come nasce solitamente un brano dei Mots?

Ormai abbiamo acquisito un vero e proprio modus operandi che di solito si sviluppa in questo modo: Nichel elabora una bozza di melodia, cantata in finto inglese, su una base che prepara al computer, poi manda il tutto ad Osea che su quella melodia costruisce il testo. In questo modo ci troviamo tra le mani una canzone con una sua forma riconoscibile. Non di rado però, nel corso del tempo, anche interfacciandoci con il nostro produttore Cristiano Norbedo, spesso l’idea si evolve diventando qualcosa di sensibilmente diverso rispetto all’idea originale.

Da poco è uscito il vostro nuovo singolo. Vi va di presentarlo ai nostri lettori?

Il nuovo singolo si intitola Tear Down This Wall ed è chiaramente un riferimento diretto alla frase pronunciata da Ronald Reagan nel 1987 a Berlino. Purtroppo, nonostante quel muro sia caduto, tuttora ne esistono ancora tanti altri nel mondo; muri che dividono culture, religioni, ideologie ma spesso anche affetti. Oltre a quelli fisici però esistono anche tante barriere mentali che non ci permettono di sentirci uniti come specie umana.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

In questo momento stiamo lavorando al secondo EP quindi nel prossimo futuro c’è ovviamente il proposito di confezionarlo nel modo migliore. Subito dopo però, dato che unendo i due EP arriveremo ad avere 13 canzoni, ci piacerebbe cominciare a pensare a dei live in cui poter finalmente vivere la nostra musica a contatto diretto con il pubblico.

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