Home Economia La minaccia dei tassi ostacola un nuovo scenario ”Goldilocks” per l’economia

La minaccia dei tassi ostacola un nuovo scenario ”Goldilocks” per l’economia

Julian Howard GAM
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Commento a cura di Julian Howard, Lead Investment Director, Multi Asset Portfolios di GAM Investments

Il 2022 è stato un anno turbolento per i mercati. L’inflazione è aumentata, la politica monetaria (tassi d’interesse) è diventata restrittiva e di conseguenza il valore della maggior parte degli asset tradizionali ha corretto al ribasso. Poi qualcosa è cambiato: i semi di una serie di condizioni più favorevoli hanno iniziato a essere piantati in autunno e sono sbocciati nel gennaio di quest’anno. Tra questi, l’indebolimento dell’inflazione statunitense, sia nei dati ufficiali core che in quelli headline, ma anche lo sblocco delle catene di approvvigionamento globali grazie alla riduzione dei costi di spedizione e dei ritardi. Allo stesso tempo, le previsioni di recessione si sono improvvisamente rivelate eccessivamente pessimistiche e sono state frettolosamente riviste.

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Considerando il cosiddetto “Misery index” (una semplice somma dei tassi di disoccupazione e di inflazione degli Stati Uniti), almeno in apparenza, lo scenario economico sembra essere migliorato negli ultimi mesi, con i consumatori che hanno un lavoro e vedono migliorare il loro potere di spesa reale. Gli esperti hanno interpretato tutto ciò come indice di un nuovo periodo “goldilocks” dell’economia, con la promessa di rendimenti di conseguenza migliori per gli investitori.

Questa visione si scontra con la posizione della Fed, secondo la quale, bisogna attendersi altri aumenti dei tassi d’interesse. Sia la Fed che il mercato – sulla base delle letture del cosiddetto “dot plot” e dei futures sui tassi d’interesse – sono ora ampiamente d’accordo sul fatto che i tassi d’interesse dovranno ancora salire a oltre il 5,0%, un livello significativamente più alto rispetto a quello in cui si trovavano appena un anno fa e forse si opterà per due ulteriori rialzi rispetto ai tassi attuali. Per il mercato azionario, la questione dei tassi di interesse sta chiaramente ostacolando ulteriori progressi. Sebbene il rendimento a termine dell’S&P 500 si attesti a un non irragionevole 5,5%, non è una compensazione sufficiente per la volatilità associata, dato che circa il 3,5% può essere ottenuto praticamente senza rischi con i titoli di Stato USA.

Per gli investitori, la questione dei tassi d’interesse rimane quindi il principale ostacolo alla formalizzazione di “economia goldilocks” e alla possibilità di investire in modo significativo in attività a rischio. L’aspettativa di uno scenario di questo tipo ha giustamente spinto le azioni dall’ottobre dell’anno scorso alla fine di gennaio di quest’anno, ma la scarsa partecipazione degli investitori, osservata nei flussi di ETF e fondi comuni, suggerisce che il rally è stato scarsamente frequentato tra lo scetticismo che la piaga dell’inflazione sia stata davvero sconfitta e che i tassi possano tornare tranquillamente ai livelli precedenti al 2022.

Per uno scenario “goldilocks” sostenibile, i tassi d’interesse della banca centrale e quelli di mercato dovranno scendere in modo significativo e far sì che le azioni tornino ad essere relativamente più attraenti per gli investitori. Ciò richiederà a sua volta un ritmo di disinflazione più rapido e lineare di quello attuale, probabilmente con una sostanziale debolezza del mercato del lavoro. Non è ancora chiaro se tutto ciò si realizzerà in modo così netto, e l’inflazione è nota nella letteratura accademica per essere difficile da prevedere con precisione. A partire dal 2020 i mercati hanno già sperimentato molteplici fasi in un breve periodo di tempo: lavoro da casa, riapertura, inflazione e ora presumibilmente goldilocks. Il problema per gli investitori consiste nel fatto che, anche qualora una fase sia stata identificata e i portafogli vengano adeguati di conseguenza, quella successiva potrebbe aver già preso il suo posto. Questo può essere scoraggiante per coloro che cercano di aggiungere valore nel breve periodo, ma qualunque cosa accada nei prossimi mesi, una qualche forma di scenario goldilocks sembra intrinsecamente probabile su un orizzonte molto più lungo.

La crescita economica sarà probabilmente contenuta nei prossimi anni a causa della difficile situazione demografica e della disuguaglianza, che a sua volta dovrebbe avere l’effetto di mantenere l’inflazione e i tassi d’interesse “naturalmente” contenuti. Questo dovrebbe essere un sostegno a favore degli asset a lunga scadenza, come azioni e obbligazioni statunitensi, per realizzare ulteriori progressi. Nel frattempo, gli investitori devono fare attenzione ai ribassi dovuti ai tassi d’interesse.

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